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ALLE MOLETTE I CITTADINI RESPINGONO IL BLITZ: L’ANTENNA NON PASSA!

E’ passato un anno esatto da quando il dirigente comunale all’urbanistica del Comune di Marino concesse l’autorizzazione paesaggistica alla nota azienda ILIAD e alla ELICOM RADIO SISTEMI per l’installazione di una stazione radio base (SRB) alta la bellezza di 24 metri, con 17 antenne settoriali, 9 parabole e numerose cabine per la loro alimentazione elettrica e la loro gestione.

Secondo il progetto, tali antenne ospiteranno sia ILIAD che altri gestori di rete ed opereranno sulle frequenze del 3G, del 4G, del 4G+ e del 5G.

Era già successo alcuni mesi fa che l’azienda costruttrice di questo impianto tentasse di raggiungere il terreno, che si trova in una traversa di via delle Molette, a Castelluccia, frazione di Marino prossima alla via Nettunense.

E già allora i residenti scesero in strada e riuscirono a bloccare i tentativi di sondaggio e di successiva installazione della SRB.

A metà febbraio è successo di nuovo, e stavolta una ditta incaricata dai soggetti privati interessati all’affare, cioè la ditta costruttrice e uno dei proprietari del terreno che riceverà un cospicuo canone annuale a quattro zeri, era stata mandata all’imbocco della traversa per rimuovere due pesanti cubi di cemento che i residenti avevano piazzato sulla propria via di acceso al terreno.

E li avevano rimossi ma i cittadini residenti si sono subito organizzati per raddoppiarne il numero.

L’intervento di forze dell’ordine e vigili urbani è stato, solo a parole per fortuna, volto a spaventare la cittadinanza che è scesa in strada in buon numero a difendere anche il giorno successivo la propria salute dalle speculazioni e dalla mancanza di qualsiasi trasparenza e informazione da parte degli organi territoriali.

Nel frattempo, via delle Molette e la scuola “Silvestri” si sono riempite di striscioni contro “l’antenna”, come si può vedere dalle foto.

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C’è molta preoccupazione e il comportamento subdolo dei diretti interessati “all’affare” che solo ora che non sono riusciti nel blitz hanno provato a parlare coi residenti, non è stato preso bene da chi li ha di fatto respinti.

C’è una particolarità: il terreno interessato è di chi non tiene per nulla in considerazione il vicinato e la prossimità con la scuola “Silvestri” (10 classi per le elementari, più alcune sezioni per l’asilo), ma la via di accesso è dei condomini e su di essa vige solamente un diritto di passaggio.

Ma i mezzi d’opera che servirebbero per i carotaggi e l’installazione della SRB non passano: sia per i pesanti cubi di cemento, sia per la vigilanza posta in essere da una rete di persone che non ha per nulla intenzione di vedere messa a rischio la propria salute oltre che a trovarsi vicino non più ad un terreno agricolo ma ad un vero e proprio impianto industriale.

La paura di una nuova nocività ha dato vita ad un circolo positivo fatto di incontri per strada, qualche battuta, discussioni, ricerca di informazioni e anche un po’ di socialità che si era persa in questo lungo periodo di pandemia.

Insomma, da una situazione che si poteva e si doveva evitare sta nascendo non solo una risposta autorganizzata da parte della popolazione di Castelluccia ma, grazie anche al clima primaverile, una voglia di socialità “in presenza” che nessuna onda elettromagnetica sarebbe in grado di sostituire.

Mica male, di questi tempi.

Conoscendo bene le dinamiche elettorali marinesi, c’è da aspettarsi di tutto da parte di chi avrà interesse a cavalcare la mobilitazione di chi sta giorno e notte sbattendosi per evitare che la zona sia insidiata dalla SRB.

Starà ai cittadini che si stanno autorganizzando evitare che gli esponenti locali dei vari partiti li dividano promettendo loro un “miracoloso” intervento, dopo che la legge Gasparri (centro-destra) ha fatto si che le antenne fossero assimilate ad opere primarie come le fogne e né il centro-sinistra, né i cinquestelle hanno minimanente pensato a cambiare tale legge, origine di tutti i mali.

Anzi, nel 2018, con al governo M5S e Lega, è avvenuta la vendita delle frequenze per il 5G ai gestori telefonici che ha fruttato oltre 6 miliardi di euro allo Stato. E’ ovvio quindi che sia la legislazione, sia le azioni di istituzioni e rappresentanti delle stesse debbano garantire alle multinazionali come ILIAD di poter installare quel che vogliono.

La delibera di giunta comunale con cui, in fretta e furia, il Comune di Marino si è apprestato un anno fa ad aderire alla “Alleanza contro il 5G” è una dichiarazione di intenti, peraltro molto ambigua, che in realtà non è nulla di operativo.

Gli atti concreti, infatti, sono stati l’autorizzazione paesaggistica rilasciata a dicembre 2019, l’intervento dei vigili urbani in questi giorni che hanno minacciato sanzioni contro i cittadini e il progetto preliminare del “piano antenne” appena approvato e di cui avremo modo di scrivere in un articolo dettagliato a breve.

Se la capacità di mantenere alta l’attenzione e di costruire partecipazione sarà quella già in atto, allora ci sarà la possibilità di risparmiare il territorio dall’installazione di una nuova nocività ambientale.

Come infatti è successo a S.Maria delle Mole, dove in zona Green House, in piena notte è stato installato un sistema di antenne alto 36 metri e che è stato sequestrato ed ora è sotto ordine di demolizione grazie al pronto intervento dei cittadini. Anche di questo ci occuperemo prossimamente.

L’Assemblea contro la cementificazione fa notare che adesso si stanno evidenziando anche le contraddizioni tra gli interessi di chi gioca al monopoli su un terreno agricolo divenuto un sito per un impianto nocivo e le agenzie immobiliari che chiedono ai cittadini di rimuovere gli striscioni perché gli acquirenti devono rimanere ignari della situazione.

Bell’esempio di imprenditorialità nostrana, non c’è che dire.

In mezzo a questi “giochetti”, purtroppo e per fortuna, un sacco di gente che non ci sta a mettere a rischio la propria salute perché qualcuno, senza farsi troppi problemi, ha la bava alla bocca e non vede l’ora di chiudere i propri affari.

Anzi, a maggior ragione in un contesto di sanità territoriale ai minimi termini grazie ai tagli effettuati in tanti anni, c’è maggiore attenzione da parte di (quasi) tutti per evitare inutili ulteriori rischi per la salute.

Seguiranno aggiornamenti sulla mobilitazione, sul piano antenne comunale e sulla SRB del Green House.

Intanto, pensiamo sia il caso che tutti vedano di persona cosa sta accadendo e quale è la risposta della popolazione.

Anche perché, finora, nessun organo di informazione si è degnato di farlo.

Aggiornamenti su antenne e simili

Da oggi, gli aggiornamenti sulla questione “Stazione radio base Iliad ed Elicom” che vorrebbero costruire a via delle Molette saranno disponibili quasi esclusivamente su questo blog. Evitiamo Facebook, non è uno strumento affidabile per certe cose, per quanto immediato nelle comunicazioni.

Chiunque volesse contattarci lo può fare tramite mail: nofear@inventati.org 

Meglio sarebbe incontrarci e fare assemblee, ma in questo momento è veramente complicato ed anche potenzialmente pericoloso per la salute. E siccome di salute stiamo parlando, ci sembra saggio che il “vicinato” si attivi, si parli e interroghi le autorità preposte: da quelle comunali, alla ASL, all’ARPA.

Dal canto nostro, siamo in contatto con un comitato che tratta specificatamente la questione delle antenne e del 5G. Tra ieri e oggi, siamo stati contattati da un paio di persone di via delle Molette e una di esse la stiamo facendo relazionare con il “Comitato di Tutela e Salvaguardia dell’ambiente” di Monte Porzio Catone perché tale comitato ha già intrapreso diverse battaglie contro l’elettrosmog.

Con loro stiamo cercando di organizzare un incontro on-line, forse tramite “mumble”, così possiamo tutti partecipare dalle nostre case. Appena capiremo come e quando, sentite le varie disponibilità, ne daremo comunicazione sia sul blog e (in questo caso) anche sul profilo facebook, noncheé via mail, via telefono etc…

Ecco i loro riferimenti.

https://it-it.facebook.com/comitatotutelamonteporziocatone

https://comitatotutelamonteporziocatone.wordpress.com/

Un aggiornamento preoccupante: stamattina, 19 marzo, sul terreno di via dei ceraseti al confine con la via appia, ove sorge un ripetitore Vodafone, si stavano svolgendo ulteriori lavori. Due operai stavano effettuando un carotaggio (dalle 8.30 alle 12.30) all’interno del vigneto in prossimità della recinzione che cinge la stazione radio base. Alcuni residenti sono intervenuti, notando tra l’altro la mancanza di qualsiasi recinzione di cantiere, di cartellonistica, di sistemi di sicurezza sul lavoro specifici e non (neanche le famose “mascherine” o guanti…). Sono stati allertati i vigili urbani che sono intervenuti poco dopo, comunque mentre gli operai avevano già concluso il carotaggio, e la ASL RM6 (che non ha fatto in tempo a sopraggiungere, alla quale comunque è stata inviata una comunicazione anche scritta). I vigili urbani del comune di Marino hanno risposto ai residenti che avrebbero verificato le carte della ditta e ne avrebbero informato l’ufficio urbanistico che però ci hanno detto essere chiuso per l’emergenza legata al corona-virus. Ci sono state delle rimostranze dei cittadini in tal senso: a maggior ragione, visto che verificare la regolarità o meno degli interventi sul territorio ad opera di soggetti privati che possono arrecare preoccupazione nella cittadinanza è molto complesso per la chiusura degli uffici, tali lavori andrebbero quantomeno sospesi sino alla conclusione di tale situazione. Invece, questi periodi di “emergenza” qualcuno li usa per velocizzare diciamo così i propri interessi. E non stiamo parlando della ditta intervenuta stamane, ma delle compagnie telefoniche. Comunque, eravamo al corrente di altre due autorizzazioni paesaggistiche anche su questo palo ripetitore già esistente: la prima per il rinforzo della recinzione (e i carotaggi di oggi a tale scopo si riferiscono), la seconda per l’installazione di un imprecisato numero di pannelli fotovoltaici. Con la stessa PEC nella quale chiedevamo i documenti di progetto della stazione radio-base di via delle Molette avevamo chiesto anche di conoscere i progetti sul ripetitore e il fotovoltaico di via dei Ceraseti. 

Non è che con l’emergenza in corso, ognuno “pò fà come je pare”….no?

MANTENIAMO ALTA L’ATTENZIONE, SI INIZI A MANIFESTARE PUBBLICAMENTE IL DISSENSO CONTRO OGNI IPOTESI DI INSTALLAZIONE DI (ULTERIORI) NOCIVITA’ SUL TERRITORIO. 

BELLI I CARTELLI “ANDRA’ TUTTO BENE” PERO’ MAGARI, AD ESEMPIO, SI POTREBBERO AFFIANCARNE ALTRI “NO AL RIPETITORE”, “PROFITTI PER POCHI, ONDE ELETTROMAGNETICHE PER TUTTI”, ETC…SCATENIAMO LA FANTASIA, INTERPELLIAMO LE AUTORITA’ FINO ALLO SFINIMENTO (IL LORO, NON IL NOSTRO), VEDIAMO SE SI PUO’ RICORRERE AL TAR (ENTRO IL 18 APRILE, DATA ULTIMA) E INFORMIAMOCI.

INTANTO, SE QUALCUNO VUOLE, VISTO CHE VA DI MODA AFFACCIARSI AL BALCONE CANTANDO LE COSE PIU’ IMPROBABILI E CHE POCO HANNO A CHE FARE CON UN VIRUS CHE NON CONOSCE NAZIONI NE’ CONFINI, SE PROPRIO QUALCUNO VUOLE, POTREBBE “SPARARE” DALLE PROPRIE CASSE ACUSTICHE QUESTA CHE CI SEMBRA SINTETICA, ORECCHIABILE, ADATTA E CHE HA PORTATO PURE BENE IN QUELLA SITUAZIONE SPECIFICA