Pubblichiamo un nostro studio riguardante il “Piano Antenne” (la cui sigla è “P.R.A.E.E.T.” e la ditta che lo ha redatto si chiama “P.R.A.E.E.T. srl”) che il Comune di Marino si appresta ad approvare in sede di Consiglio Comunale.
Di seguito, una nostra “sintetica” analisi di 2 paginette, corredata da una mappa di tutti gli impianti di telefonia mobile già presenti, le aree di ricerca per nuove installazioni, le aree “suggerite” dal Comune ai gestori e la localizzazione di scuole e ospedali.
Negli altri allegati in PDF a fondo pagina ci sono:
- le localizzazioni con gli indirizzi di tutto ciò che è riportato visivamente nella mappa (impianti, aree di ricerca per nuove installazioni, aree preferenziali indicate dal Comune)
- i 24 punti che abbiamo individuato come “critici” all’interno del “Piano Antenne” in via di approvazione
- il confronto di tutti gli articoli del “Regolamento” che il Comune di Marino si appresta a votare con la versione precedente, approvata dalla Giunta Comunale a febbraio, e con il regolamento in vigore ad Albano il quale è stato redatto dalla stessa ditta
Assemblea contro la Cementificazione
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IL PIANO ANTENNE DEL COMUNE DI MARINO
NON TUTELERA’ LA POPOLAZIONE
DAGLI INTERESSI DI GESTORI, IMPIANTISTI E LOCATORI
A breve il Comune di Marino approverà in Consiglio Comunale il “P.R.A.E.E.T.”, cioè il “Piano Antenne”.
Esso non vieterà l’installazione su tutto il territorio di nuove antenne (chiamate S.R.B., Stazioni Radio Base) qualora i gestori telefonici, tramite le ditte di installazione, decidessero di mettersi d’accordo privatamente con i locatari di terreni ed immobili.
Infatti, la ditta “P.R.A.E.E.T. Srl” (si chiama come il “Piano Antenne”) di intesa con il dirigente comunale all’urbanistica e con la Giunta Comunale ha individuato ben 14 “Aree Preferenziali” dove “suggerisce” ai gestori telefonici le aree dove posizionarsi per nuovi impianti S.R.B.
Purtroppo, la legge nazionale 36/2001, nota come “Legge Gasparri”, approvata dall’allora centro-destra e mai cambiata da centro-sinistra e Cinquestelle, assimila le antenne ad opere primarie di urbanizzazione, come le fogne. Quindi è veramente difficile opporsi alla costruzione di una “Stazione Radio Base”, anche in prossimità di scuole, asili ed ospedali.
Però qui a Marino, in particolare a Castelluccia (via delle Molette) e a S.Maria (Green House) da molti mesi i cittadini si sono organizzati e stanno lottando con tenacia contro due nuovi impianti: a Castelluccia per il momento non hanno “piantato un chiodo” mentre a S.Maria hanno installato il “palo” ma non la cabina, in quanto l’area è stata posta sotto sequestro. E per fortuna si tratta di due aree che il “P.R.A.E.E.T.” non prevede
neanche come quelle idonee per le “Stazioni Radio Base”. Tutto ciò a dimostrazione dell’inutilità di tale strumento di regolamentazione quando gli interessi privati trovano una loro convergenza ma anche a sostegno del fatto che la capacità di mobilitazione a volte può bloccare tali scempi che mettono a rischio la salute.
Sono stati censiti attualmente 13 Impianti Tecnlogici (I.T.) che ospitano un totale di 24 Stazioni Radio Base (SRB): 9 di Vodafone, 7 di TIM, 6 di Wind/3 e 3 di Iliad (per un totale di 25, se abbiamo fatto bene i conti).
Le “Aree di Ricerca”, cioè quelle zone su cui i gestori vogliono installare nuovi impianti, sono in totale 21: 10 Iliad, 8 TIM, 3 Vodafone mentre Wind/3 non le ha comunicate (e quindi il totale potrebbe sfiorare le 30 aree)
Minore è il numero di Impianti Tencologici di un gestore, maggiore saranno le sue Aree di Ricerca: Iliad ne possiede solo 3 e quindi ne sta cercando altre 10. Viceversa, Vodafone ne ha già 9 e ne sta cercando solo altre 3.
Il Comune di Marino ha individuato, a fronte di 21 ricerche (più quelle mancanti di Wind/3), 14 Aree Preferenziali: 8 su Impianti Tecnologici già esistenti e 6 su zone totalmente libere.
Questo significa in parole semplici che il Comune “invita” le compagnie a sistemarsi sui pali di 8 impianti già esistenti aumentando così di fatto l’elettrosmog in tutta l’area circostante oppure a realizzare il nuovo impianto in 6 zone finora libere da questa “necessità”.
Tra le cose peggiori è che all’inutilità del “P.R.A.E.E.T.” per quanto concerne l’impossibilità di imporre divieti di installazione si somma il regolamento in via di approvazione dal Comune. Lo abbiamo infatti confrontato con quello in vigore ad Albano ed elaborato dalla stessa ditta, la quale è beneficiaria di 24.000 euro per il lavoro finora svolto.
Il regolamento che si vuole approvare qui a Marino è totalmente sbilanciato a favore degli interessi delle compagnie telefoniche e delle ditte di impiantistica ed, inoltre, nella sua sua versione più recente è addirittura stato “certosinamente” peggiorato rispetto al preliminare approvato a febbraio.
Ad esempio, mentre a febbraio non potevano essere costruiti impianti telefonici a meno di 50 mt di distanza da scuole, asili e ospedali adesso sarà possibile farlo. Non basta: sarà possibile farlo anche dentro le scuole e gli ospedali o i parchi gioco, nonostante siano stati dichiarati “siti sensibili”.
Ad Albano i gestori sono obbligati a installare e pagare centraline di monitoraggio che pubblicano ogni giorno i dati di inquinamento elettromagnetico prodotto su tutti gli impianti esistenti.
A Marino la rete di monitoraggio non viene invece loro imposta.
La costituzione di un Gruppo Tecnico Volontario non servirà a nulla: esso è infatti solo un organo consultivo e non ha potere decisionale ma esprime solo un parere obbligatorio. E riguarda tutti i GTV di tutti i comuni.
Ad Albano ne fanno però parte anche tecnici di ARPA, USL e Soprintendenza dei Beni Archeologici. A Marino, nel regolamento di febbraio, hanno depennato la Soprintendenza. Nell’ultima versione il Comune esclude anche ARPA e USL. Facciamo tutto “tra di noi”. A febbraio il Gruppo Tecnico Volontario veniva investito della competenza di promuovere e organizzare attività di informazione didattica nelle scuole del territorio. A luglio questa possibilità è stata cancellata.
L’aspetto forse più grave che il Comune di Marino sta per sancire nel regolamento in approvazione tra poche settimane è quello che esso vieta la pubblicazione delle caratteristiche tecniche degli impianti tecnologici.
Ad Albano invece alcune di esse, quelle principali, vengono rese pubbliche a beneficio dei cittadini.
Ci sono anche altre norme che confrontandole con quelle del vicino Comune di Albano o con il regolamento approvato in via preliminare sono state cancellate o stravolte.
Abbiamo fatto un confronto dettagliato al quale vi rimandiamo con uno specifico allegato evidenziando 24 criticità.
Così come abbiamo realizzato una mappa con tutte le aree interessate dai gestori telefonici e un elenco quanto più preciso degli indirizzi in cui esistono o esisteranno Stazioni Radio Base.
Vi invitiamo a prendervi un po’ di tempo per leggerli e diffonderli.
Questo Comune rischia quello che rischiano tutti gli altri: a seguito della necessità dello sviluppo di nuove tecnologie, principalmente utili per questioni superficiali e comunque per interessi di mercato, si rischia seriamente di vivere in territori dove le emissioni elettromagnetiche antropiche giornaliere saranno notevolmente superiori a quelle già presenti.
E infatti il Parlamento si appresta ad aumentare di ben 10 volte i limiti tollerati, da 6 Volt al metro a oltre 60.
Alla faccia di tutto quello che si sta passando con la pandemia: la salute viene dopo il profitto, è questo il messaggio.
In rete si trovano molti studi sulla nocività delle onde elettromagnetiche e a breve ne evidenzieremo alcuni.
Vale la pena ricordare che i gestori stanno continuando ad impiantare antenne per la trasmissione anche in 3G, 4G, 4G+ e 4,5G oltre al “famoso” 5G. Sostanzialmente ogni gestore si vuole costruire una propria rete di telecomunicazione. Se, ad esempio, esistesse un gestore unico monopolista l’inquinamento elettromagnetico
dovuto alle S.R.B. diminuirebbe notevolmente. Il libero mercato invece fa mettere a profitto i terreni e gli immobili dei locatari, con grave danno per la salute e l’economia della popolazione delle aree limitrofe.
Non c’è tempo da perdere.
Occorre informarsi ed impedire che gli interessi dei privati creino un regolamento a tutto loro vantaggio nonché una serie di infinite diatribe nel vicinato interessato dalla speculazione commerciale degli operatori.
A livello generale, il Decreto Semplificazioni approvato da centro, destra, sinistra e cinquestelle è un altro regalo ai gestori telefonici che ricadrà negativamente sulle tutele per tutta la popolazione. Ecco quali sono le “nuove occasioni” che la pandemia crea: un’accelerazione per gli affari delle multinazionali, che si sommano alla fine del blocco dei licenziamenti e alla fine del blocco degli sfratti. Tutto a vantaggio della rendita
economica, a discapito della vita delle persone.
Possedere un telefonino, un autoveicolo, prendere un areo l’anno o gettare immondizia non significa dover accettare che da 13 siti telefonici si possa arrivare a 40, vedere la stradina sotto casa trasformata in tangenziale, accettare che l’aeroporto di Ciampino sia passato da 30 voli istituzionali a 200 voli commerciali oppure costruire discariche e inceneritori perché non si vogliono ridurre le produzioni di merce.
Assemblea contro la cementificazione di Marino – http://stopcemento.noblogs.org – stopcemento@inventati.org
ALLEGATI
[01] Documento di Sintesi – Assemblea contro la Cementificazione
[02] Punti di Criticità del Regolamento P.R.A.E.E.T. – Assemblea contro la Cementificazione