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Antenne – quarto aggiornamento – 8 maggio 2020

Nella giornata del 6 maggio una motrice con rimorchio si è presentata di buonora in via delle molette.

I residenti, in allerta per via della stazione radio base che Iliad vorrebbe costruire in zona, si sono subito mobilitati. I vigili urbani sono giunti in loco solo dopo che la ditta era andata via rilevando che i terreni non avevano subìto alcuna alterazione.

I residenti sono riusciti ad impedire le operazioni di trivellazione.

L’assessore all’urbanistica del comune di Marino in un suo comunicato ha dichiarato che la ditta non ha effettuato alcuno scavo e che i terreni sono rimasti intatti. Questo risultato però è dovuto non ad interventi politici, tecnici o amministrativi ma alla partecipazione diretta di chi vive in zona e si sta interessando affinché nessuna stazione radio base venga installata.

L’assessore ha inoltre ribadito che il comune non ha rilasciato nessun permesso a costruire.

Rimane quindi il dubbio sui lavori per i quali era stata chiamata la trivella: sondaggi geognostici o perforazioni per l’effettiva installazione del palo-antenna ?

Comunque, di fatto, sarebbe stato un intervento propedeutico all’installazione dell’antenna.

Anche il 19 marzo scorso una trivella trasportata da una motrice con rimorchio aveva lavorato sul terreno che ospita la già esistene stazione radio base di via dei ceraseti – Due Santi per effettuare dei carotaggi geognostici.

Purtroppo, sembra che tali sondaggi non richiedano effettivamente permessi comunali ma una semplice autorizzazione dei proprietari terrieri e, forse, una comunicazione al comune.

Il comune di Marino ha deliberato in giunta di aderire alla alleanza contro il 5G e ha avviato l’iter per non concedere i permessi a costruire relativi alle SRB.

Abbiamo già scritto di questi due provvedimenti in un articolo precedente e a quello vi rimandiamo ma in sintesi possiamo riepilogare che essi non solo non bastano ma “al massimo” hanno funzione di “ritardare” l’installazione delle antenne a via delle Molette e delle altre in previsione di costruzione “al massimo” fino a luglio 2021, poi il via libera diventa ancora più scontato dato che da luglio 2022 le compagnie telefoniche potranno sfruttare le frequenze 5G da loro acquistate nel 2018.

Siamo ormai all’8 di maggio e le richieste ufficiali inoltrate al comune per conoscere la natura della SRB di via delle molette, dei pannelli fotovoltaici in via dei ceraseti, il posizionamento di tutte le antenne esistenti (e dei progetti in via di approvazione) sul territorio comunale NON HANNO ANCORA OTTENUTO RISPOSTA.

Sono passati due mesi dalle prime carte protocollate, condite da vari solleciti, da dinieghi delle compagnie Iliad, Vodafone e ditte di installazione in opposizione alle nostre legittime richieste (motivo: segreto aziendale….vale più della trasparenza e della salute?).

Per non parlare dell’esistenza o meno del piano antenne comunale: c’è, non c’è, c’è ma è del 2002, c’è ma è del 2006, c’è una delibera comunale del 2014 votata all’unanimità per rifarlo…nel mare torbido, sfruttando l’impossibilità a riunirsi pubblicamente per organizzarsi come si dovrebbe, le compagnie telefoniche, le ditte installatrici e i proprietari dei terreni vorrebbero andare subito al sodo.

Ma non hanno fatto i conti con chi si oppone, per varie ragioni, a questo loro affare che è, di fatto, una nuova nocività.

Riproponiamo l’idea di verificare se esistono i presupposti per impugnare le autorizzazioni paesaggistiche al TAR o al Presidente della Repubblica con le tempistiche eventualmente posticipate a causa dei provvedimenti anti-Covid.

Di seguito alcuni link in cui si parla delle aste per le frequenze del 5G che hanno fruttato 6,5 miliardi di euro allo stato italiano (2018). Per comprendere che, nel nostro piccolo, ci si sta comunque battendo contro interessi enormi che però possiamo e dobbiamo contrastare.

https://www.mise.gov.it/index.php/it/comunicazioni/servizi-alle-imprese/tecnologia-5g/bando-5g

https://www.mobileworld.it/2018/10/03/frequenze-5g-asta-conclusa-bande-194151/

https://it.wikipedia.org/wiki/5G_in_Italia

Infine, pubblichiamo un paio di video per spiegare cosa è il 5G, perché in tanti se lo chiedono e per far crescere la consapevolezza in chi ancora non comprende i rischi di questa nuova tecnologia.

Incontro pubblico su rifiuti e cemento alla Biblioteca Popolare di S.Maria delle Mole

Nel territorio in cui viviamo è da anni in corso una vasta cementificazione che mette insieme gli interessi imprenditoriali e quelli dei partiti politici. Il TAR del Lazio ha dato ragione ai costruttori che avevano presentato ricorso contro alcuni provvedimenti del consiglio comunale di Marino. Lo stesso tribunale che in 8 anni non ha voluto esprimersi sui ricorsi presentati dai comitati cittadini che lottano contro il progetto da un milione di metri cubi di cemento. A pochi passi da qui, lungo la via Ardeatina, l’impianto TMB della discarica di Roncigliano andato a fuoco nel 2016 rischia di essere riattivato grazie ad una nuova autorizzazione regionale mentre le buche della “Ecofer” alla Falcognana vengono indicate come possibili siti per i rifiuti della città di Roma, in eterna emergenza

Già nel 2013 una grande mobilitazione popolare, con 10.000 persone in corteo al centro di Roma, riuscì a fermare il primo tentativo di rendere la “Ecofer” la discarica che avrebbe sostituito la famigerata Malagrotta.

Nel frattempo, la lotta contro l’inceneritore, il TMB e la discarica di Roncigliano non si è mai fermata ed ha visto 500 persone manifestare ad Albano lo scorso 7 dicembre.

I partiti in continua campagna elettorale cercano invece visibilità proponendo gli inceneritori come soluzione e intervengono contro la “Ecofer” solamente perché nelle adiacenze ci sono i progetti di Parnasi e “DeA Capital” per quasi 25.000 nuovi abitanti: 12.500 al Gotto d’Oro e altrettanti a S.Palomba e Paglian Casale. Se a tutto ciò si aggiunge l’inquinamento dovuto agli aerei e il rumore causato dalle nuove rotte, il quadro sull’invivibilità del territorio si completa.

Che cosa sta accadendo ? Quali sono i soggetti che portano avanti progetti di devastazione dei territori ? Come organizzarsi per opporsi efficacemente e in tempo utile ?

Facciamo il punto della situazione parlandone insieme alla “Bibliopop”, venerdì 20 dicembre, dalle ore 18.00.

Assemblea contro la cementificazione e Biblioteca Popolare

http://stopcemento.noblogs.org — stopcemento@inventati.org

Manifesto 20 dic 2019 alla Bibliopop contro rifiuti e cemento in PDF

Dal corteo di Albano una risposta alle speculazioni che generano emergenze

RIFIUTI, AEREI E CEMENTO: LA POPOLAZIONE SI MOBILITA E NON SI PRESTA AGLI INTERESSI DEI PARTITI IN CAMPAGNA ELETTORALE

Sabato 7 dicembre circa 500 persone hanno partecipato al corteo organizzato dal Coordinamento contro l’inceneritore attraversando strade di Albano per protestare contro l’autorizzazione regionale che consentirà all’impianto di trattamento meccanico biologico di Roncigliano di tornare in funzione dopo l’incendio del giugno 2016. L’impianto TMB si trova all’interno della discarica lungo la via Ardeatina e quindi è presumibile che anch’essa torni a disposizione per continuare a essere riempita causando ulteriori danni in aggiunta ai suoi ormai 40 anni di attività.

L’Assemblea contro la Cementificazione di Marino ha partecipato al corteo, come in tutte le altre occasioni, insieme ad altre associazioni e movimenti di lotta del territorio per dare seguito all’idea di unire le forze contro ogni tipo di nocività come ben sintetizzato dallo striscione d’apertura: l’imprenditoria tricolore ed estera, in cerca di facili guadagni, vuole imporre i propri “progetti” nel quadrante di Agro Romano in cui viviamo e per farlo foraggia tutti i partiti dell’arco parlamentare, come già dimostrato da diverse inchieste tra le quali spicca la “nostra” Risorgimento con il costruttore Parnasi coinvolto insieme agli uomini di riferimento di Lega, PD, M5S e Forza Italia.

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Negli ultimi mesi i cambi delle traiettorie di decollo degli aerei e i ripetuti sforamenti negli orari notturni hanno provocato vive proteste da parte degli abitanti delle frazioni di Marino e di Ciampino, però il TAR, l’ENAC e AdR fanno fronte comune insieme alle compagnie aeree come la Ryanair e le soluzioni come i decreti ministeriali non vedono mai alcuna efficacia.

In queste ultime settimane si è riacceso il “gioco” del toto-discarica perché Roma è di nuovo in emergenza con la gestione dei suoi rifiuti. Non proprio una novità, si può dire. Per questo motivo la discarica di rifiuti pericolosi della società “Ecofer Ambiente” situata in via Ardeatina, nel comune di Roma in zona Falcognana ma confinante con il comune di Marino, è diventata una delle maggiori candidate ad ospitare centinaia di tonnellate quotidiane di rifiuti della capitale. Già nell’estate del 2013 ci fu questo rischio e solo la mobilitazione popolare , conclusasi con un corteo di 10.000 persone a Roma, riuscì a bloccare la creazione di una nuova Malagrotta. Però nel frattempo la “Ecofer” si è dotata di un terzo invaso, per una volumetria autorizzata insieme ai primi due di circa 2,2 milioni di metri cubi di rifiuti smaltibili ed ora questa nuova buca fa “gola” per i profitti che potrebbe generare ma anche perché potrebbe, temporaneamente, salvare i partiti politici al governo della Regione Lazio (cioè il PD) e garantire ad AMA un sito di smaltimento in vista della prossima chiusura della discarica di Colleferro. Così da evitare di peggiorare l’attuale consueto disastro che si vede ogni giorno all’interno della città di Roma. In questo caso però i 5 Stelle al Campidoglio e anche al governo nazionale andrebbero in difficoltà rispetto al loro elettorato dato che, da sempre, sono dichiaratamente contro discariche e inceneritori ma, da quando governano, continuano comunque ad utilizzarli per gestire i rifiuti capitolini magari fuori dalla vista dei cittadini romani, qualche km più in là come in Abruzzo.

In questo contesto, si inseriscono poi i movimenti dei partiti politici di opposizione: da Fratelli d’Italia alla Lega (sempre più “selfisti” con tutti i nomi ben elencati per ricordarseli al momento del voto), passando per Forza Italia, i quali provano a farsi campagna elettorale strizzando l’occhio ai comitati cittadini che si battono a difesa dei territori e della salute. Memorabile la scena del senatore Brunetta che si è incatenato per la durata record di ben 30 secondi al cancello della “Ecofer” per far convergere su di sé i riflettori di tutti i mezzi di informazione e che durante il presidio dei cittadini è intervenuto affermando senza vergogna che al “Nord Italia tutto funziona bene, i problemi sono solo qui da noi al Sud, c’è la terra dei fuochi in Campania e il termovalorizzatore di Brescia funziona benissimo”. Qualcuno di noi, presente a quel presidio, è intervenuto contestando le affermazioni del deputato e ha precisato che nel fantastico Nord Italia Brescia è in cima alla classifica delle città più inquinate d’Italia, grazie anche al contributo delle sue industrie e dell’inceneritore tanto caro a Brunetta ma contestato da oltre 40 comitati locali. Inoltre, sempre al Nord non si contano gli incendi negli impianti di stoccaggio dei rifiuti, anche pericolosi, e in ultimo tutti abbiamo visto le immagini di Venezia sommersa per oltre una settimana dal mare mentre il MOSE, costato oltre 5 miliardi di fondi pubblici, è solo la storia di una inutile grande opera che però almeno è stata utile ai colleghi della coalizione di centro-destra, come Galan, che si sono intascati oltre un miliardo di tangenti.

Bisogna quindi evitare di affidarsi a questi soggetti che solo perché residenti occasionalmente proprio nei pressi della “Ecofer” sostengono la vertenza ma in realtà fanno molti danni e, in passato, hanno spesso accusato comitati di altri territori di essere “egoisti” (o “nimby”, in inglese) usando la più violenta repressione e persecuzione, come nel caso dei No-Tav in Val di Susa. Anche qui da noi a Marino diversi politici locali che fanno comunella coi palazzinari, come già successo nel 2013, si stanno muovendo dicendo che “siamo tutti sulla stessa barca”, solo perché in realtà temono che i loro profitti basati sul mercato immobiliare e sugli 1,3 milioni di metri cubi di cemento contro i quali lottiamo da anni possano venir danneggiati dalla presenza dei rifiuti della “Ecofer”. A queste meschine manovre vanno sommate purtroppo altre due lottizzazioni per un totale di 11.000 possibili nuovi residenti e denominate “S.Palomba” e “Paglian Casale” che sono state approvate in questi ultimi anni dalle giunte romane e che ricadono lungo via Ardeatina proprio nella zona tra la “Ecofer” e la discarica di Roncigliano. In particolare, a S.Palomba, vicino Pavona-Cancelliera ci sono già diversi sbancamenti per i lavori di costruzione delle opere propedeutiche ai palazzi per 4.000 nuovi abitanti previsti per l’housing sociale approvato dalla giunta Raggi lo scorso anno. La Cassa Depositi e Prestiti garantirà 150 milioni di euro alla società “DeA Capital” per tale iniziativa: di “housing” ci sarà altro cemento, di “sociale” ci sarà la garanzia dei fondi pubblici, come al solito. Ricordiamo che la “DeA Capital” è la stessa società che, in accordo con Parnasi, prevede di costruire al Gotto d’Oro altri palazzoni per 4.000 nuovi residenti, per il progetto approvato dalla giunta Palozzi a Marino e da quella Polverini nel 2013 in Regione Lazio.

Infine, è notizia recente che il TAR ha di nuovo “colpito”: stavolta ha dato ragione ai palazzinari di Mugilla, la zona a ridosso delle scuole di via Maroncelli a S.Maria delle Mole, annullando le delibere comunali della giunta 5 Stelle di Marino che lo scorso anno affermavano la “sospensione dell’efficacia” sia del “Protocollo di intesa del 2011” che dei “PRINT” riguardanti il Masterplan da 1,3 milioni di metri cubi. A breve comunicheremo un’analisi più approfondita però si può già sostenere che il Tribunale Amministrativo Regionale ha fatto carta straccia dei provvedimenti comunali sostenendo le “ragioni” dei palazzinari senza aver neanche preso in considerazione i ricorsi dei comitati cittadini depositati ormai da 8 anni negli stessi uffici. Dovremo quindi presto dare una risposta concreta a questa presa di posizione che tutela gli interessi degli speculatori a danno della popolazione che vive nei territori delle frazioni di Marino.

Tutte queste continue emergenze sono causate e gestite sempre dagli stessi attori. Cerchiamo di non stare al loro gioco ma di organizzarsi davvero tra di noi per non farsi travolgere dai forti interessi economici che hanno individuato nel nostro quadrante di Agro Romano una zona per loro molto appetibile. E non abbocchiamo agli allisciamenti che i vari partiti in perenne campagna elettorale fanno durante le loro pubblicitarie apparizioni nelle occasioni dove la gente si raduna preoccupata da quanto sta accadendo.

Continuiamo ad invitare tutti/e ad ampliare la partecipazione alla lotta.

Assemblea contro la Cementificazione – riunione ogni lunedì alle 21.30 presso il CdQ di S.Maria delle Mole in via N.Tommaseo (adiacente alla scuola “Elsa Morante”)

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano – riunione ogni martedì alle 21.30 presso la sede della circoscrizione a Cecchina, in via Rocca di Papa.

ps: un sentito ringraziamento a quanti da Magliano Sabino, Guidonia, Roma e dal resto della provincia hanno partecipato al corteo del 7 dicembre per cercare di unire le lotte. Per chi invece si è fatto l’ennesimo selfie elettorale con il proprio partituncolo fascistoide mezz’ora dopo la partenza del corteo nella stessa piazza da dove ci eravamo radunati non ci sono parole che descrivano bene la tristezza infinita nascosta dietro la solitudine dei sorrisi sfoggiati solo per fotografarsi. Da una parte le lotte, con centinaia di persone, dall’altra uno smartphone e qualche politico di professione o in cerca di uno strapuntino al prossimo giro di voti…

Sabato 21 settembre: iniziativa al centro sociale IPO’ di Marino

IL CLIMA CAMBIA, CAMBIAMO IL CLIMA!

OPPONIAMOCI AD OGNI NOCIVITA’ AMBIENTALE

Ovunque progetti di speculazione e impianti nocivi
La gestione dei rifiuti è affidata a discariche e inceneritori, mentre nuove centrali biogas e biomasse spuntano come funghi in ogni regione.
I territori vengono cementificati,
creando danni idrogeologici e costruendo agglomerati urbani sempre pù popolati dove si concentra l’utilizzo delle risorse. La green economy non ci salverà, non si tratta solo di produrre più o meno energia da fonti cosiddette rinnovabili, ma di ribaltare completamente questo modello di sviluppo, di produzione e di potere che ha stretto nella morsa l’intero pianeta. Per farlo dobbiamo costruire adeguati livelli di controllo e opposizione popolare

SABATO 21 SETTEMBRE, AL CENTRO SOCIALE IPO’ (MARINO, V.DEL GIARDINO VECCHIO)

ORE 18.00: ASSEMBLEA-DIBATTITO CON DISCUSSIONE SULLE VERTENZE LOCALI E LE QUESTIONI PIU’ GENERALI

ORE 21.00: CENA SOCIALE A SOTTOSCRIZIONE PER IL SOSTEGNO ALL’IPO’ (siete pregati di comunicarci la vostra presenza tramite mail a ipotesi@gmail.com)

 

Discamping a Villaggio Ardeatino – sabato 31 agosto e domenica 1 settembre

PARTECIPIAMO E DIFFONDIAMO L’APPUNTAMENTO AL DECIMO “DISCAMPING” ORGANIZZATO DAL COORDINAMENTO CONTRO L’INCENERITORE DI ALBANO

SABATO 31 AGOSTO E DOMENICA 1 SETTEMBRE:

assemblee, cene sociali e due grandi film….due giorni di discussione su rifiuti, energia e cementificazione ma anche di socialità e intrattenimento

DISCAMPING 2019

 

 

Il consumo di suolo ai Castelli, in Italia e in Europa – uno studio dell’ISPRA

Il dott. Munafò, ricercatore dell’ISPRA, ha presentato la sintesi di uno studio  riguardante il consumo di suolo e la cementificazione ai Castelli Romani, rapportato a quanto avviene in Italia e in Europa.

Qui riportiamo alcune immagini e dati presentati lo scorso 21 giugno dal dott. Munafò durante la conferenza “Stop al consumo di suolo. Si alla cura del paesaggio”, svoltasi al centro anziani di Pavona ed organizzata da comitati di quartiere e associazioni ambientaliste.

La prima immagine, elaborata dai dati satellitari, mostra il consumo di suolo in tutti i comuni dei Castelli Romani: le zone rosse sono case, palazzi, strade. Al di là dei centri storici dei paesi, si possono notare le intense zone urbanizzate nelle frazioni di Marino, Albano, Ariccia, Lanuvio, Frascati e la diffusione, meno densa ma più diffusa, nei territori di Velletri, Rocca di Papa, Lariano, Rocca Priora, Genzano, Grottaferrata. Nelle zone più in pianura la cementificazione si è diffusa molto nel corso degli ultimi decenni e sono quelle le aree dove c’è ancora più spazio per ulteriori nuove lottizzazioni, sia quelle che seguono gli assi viari esistenti sia quelle in pieno Agro Romano.

i dati riguardanti i Castelli Romani parlano di oltre 300.000 residenti distribuiti su 45.000 ettari, con un consumo di suolo pari a quasi il 16% del totale. Il doppio di quello medio in Italia, quasi il quadruplo rispetto alla media europea.

Un altro dato preoccupante, l’aumento della copertura di suolo avvenuto in 2 anni, dal 2017 al 2018, evidentemente causato da nuove costruzioni e urbanizzazioni associate: Marino è secondo solo a Frascati per quanto concerne i Castelli Romani in dati assoluti

 L’aumento percentuale del consumo di suolo riferito però al periodo 2012-2018, pone il comune di Marino al terzo posto tra quelli dei Castelli Romani, dietro ai più piccoli Frascati e Monte Porzio Catone maggiormente antropizzati in questi 6 anni presi in considerazione

Qui di seguito, in formato pdf, potete scaricare la presentazione completa dal quale abbiamo estratto solo alcuni dati

ISPRA – Albano e Castelli 2019 – Studio del dott.Munafo

Domenica 7 aprile – Incontro pubblico al CSOA IPO’ di Marino – ore 18.00

DOMENICA 7 APRILE 2019 – ORE 18.00

ASSEMBLEA PUBBLICA CON I COMITATI TERRITORIALI

presso il Centro Sociale IPO’ – Marino (via giardino vecchio)

Diversi comitati di lotta contro le nocività ambientali che da anni si battono ai Castelli Romani contro la gestione dei rifiuti, i progetti di nuovi impianti ad essa legati e la cementificazione del territorio promuovono un incontro pubblico di dibattio presso il centro sociale IPO’ di Marino per domenica 7 aprile a partire dalle 18.00.

In queste ultime settimane molte e partecipate sono state le iniziative sui temi di cui vorremmo continuare a discutere domenica prossima.

Dai volantinaggi nelle scuole e durante i cortei organizzati dagli studenti che si sono mobilitati per il “Friday For Future”, alla partecipazione con uno spezzone al corposo corteo nazionale del 23 marzo a Roma contro la devastazione e il saccheggio dei territori, alla presenza alla manifestazione di sabato 30 marzo in difesa del parco di Aguzzano (Rebibbia) e all’assemblea dei comitati svoltasi lo stesso giorno a Paliano sul tema dei rifiuti.

Per proseguire a dare concretezza alle lotte portate avanti contro le speculazioni private favorite dai partiti politici e che creano danni enormi ai territori e a chi ci vive, ci incontreremo domenica 7 aprile e invitiamo tutti i soggetti interessati ad esserci.

Al termine è prevista una cena di autofinanziamento a 10-12 euro tutto incluso: chi vuole, può comunicare la propria presenza all’indirizzo mail ipotesi@gmail.com

Indicazioni per il corteo di domani e solidarietà ai ciclisti pestati e denunciati dalla celere a Torino

SABATO 23 MARZO
CORTEO NAZIONALE A ROMA
CONTRO LE GRANDI OPERE E CONTRO LA
DEVASTAZIONE E IL SACCHEGGIO DEI TERRITORI
ritrovo ore 14.00,piazza della Repubblica(partenza ore 15.30)
 
Domani, sabato 23 marzo, corteo nazionale a Roma contro le grandi opere, la devastazione e il saccheggio dei territori causati da progetti e speculazioni che tengono conto dei profitti del ceto imprenditoriale che continua ad ottenere il sostegno di tutti i partiti politici.

Ci saranno i comitati della Val Susa che si battono da quasi 30 anni contro la TAV. Ci saranno i pugliesi NO TAP, gli abruzzesi e i marchigiani che hanno subìto prima il terremoto e poi la “ricostruzione”. Ci saranno i comitati che si battono contro le basi militari in Sicilia e Sardegna. I veneti che lottano contro l’avvelenamento del PFAS e contro il costoso, inutile e dannoso MOSE.
Per non parlare delle popolazioni campane assediate da immondizia, discariche e bruciatori vari.
E molti, molti altri.

Nessun media mainstream ha dato spazio al corteo che domani si annuncia numeroso e determinato (ritrovo ore 14.00 a piazza della Repubblica a Roma, partenza prevista ore 15.30, arrivo a piazza S.Giovanni).
Eppure è “grazie” ai progetti contestati, realizzati o in via di realizzazione, che il “clima” del pianeta è diventato un problema e la scorsa settimana è stata garantita ampia copertura mediatica ai cortei studenteschi internazionali.

Ci muoveremo con uno spezzone di corteo al quale invitiamo a partecipare le popolazioni che ci vedono costantemente impegnati nei territori in cui viviamo contro la cementificazione, discariche, bio-digestori, inceneritori, tutela delle acque etc…Insieme all’assemblea contro la cementificazione di Marino ed il coordinamento contro l’inceneritore di Ciampino ci saranno i comitati della zona prenestina-casilina e quelli di Guidonia- asse tiburtina, fino ad arrivare a chi si batte contro gli scempi di Colleferro.

Arriveremo a Roma in treno. Per chi volesse partire insieme a noi: treno delle 13.34 a S.Maria delle Mole, 13.42 per chi salirà a Ciampino. Altri si stanno organizzando con autovetture e metropolitana partendo insieme da via Ardeatina, altezza discarica di Roncigliano.

Invitiamo tutti e tutte sia a partecipare domani che ai percorsi di lotta in piedi nei nostri territori da molti anni, di cui ricordiamo:

– lunedì, assemblea contro la cementificazione di Marino, ore 21.30, via N.Tommaseo (sede del CdQ di S.Maria delle Mole)

http://stopcemento.noblogs.org

– martedì, coordinamento contro l’inceneritore di Albano, ore 21.00, via Rocca di Papa, Cecchina (sede della circoscrizione)

https://noinceneritorealbano.noblogs.org

Infine, domenica 7 aprile, ore 18.00, al centro sociale IPO’ di Marino, incontro per discutere delle prossime iniziative territoriali al quale parteciperanno diversi comitati locali. A seguire, cena di autofinanziamento

Come dicono i valsusini “A Sara Dura !”

ps: proprio mentre scriviamo questa comunicazione, veniamo a sapere che la polizia di Torino ha pestato un pericolosissimo gruppo di ciclisti che ogni settimana percorre le strade cittadine per rivendicare un altro tipo di mobilità che non sia quella delle autovetture. Tra i ciclisti pestati, ci sono anche 4 denunciati a cui va la nostra solidarietà. A parole, anche le istituzioni erano contro i cambiamenti climatici. Nei fatti, è coi manganelli e la repressione che colpiscono chi prova a fare qualcosa che abbia un minimo di concretezza. Vedere per credere

https://www.bikeitalia.it/2019/03/22/se-la-polizia-carica-la-critical-mass/

https://www.bikeitalia.it/2019/03/22/quando-lo-stato-cerco-di-bloccare-le-bici/

https://www.youtube.com/watch?v=h5LRQKyTW7s

https://video.repubblica.it/edizione/torino/torino-tensioni-tra-polizia-e-ciclisti-durante-la-critical-mass/330176/330777?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T2

https://www.youtube.com/watch?v=X6oKmaUj9v4

https://torino.repubblica.it/cronaca/2019/03/22/news/torino_quattro_manifestanti_denunciati_per_le_tensioni_con_la_polizia_al_corteo_dei_ciclisti-222214647/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1

Si rilancia quindi l’appuntamento di fine maggio-primi di giugno per la ciemmona interplanetaria a Roma

https://ciemmona.noblogs.org/il-31-maggio-1-e-2-giugno-2019-chiamiamo-la-ciemmona-interplanetaria-a-roma/

Arrestati Palozzi, Parnasi e Civita – Rassegna Stampa completa

File Rosso – estratti dalla rassegna stampa completa – versione 2.0

Articoli su arresti di Palozzi, Parnasi, Civita ed altri per stadio Roma – 13 giugno 2018 – ver 5.0

Ai link qui sopra trovate due file pdf. Sono in costante aggiornamento, quindi assicuratevi di avere le ultime versioni. Per esempio, dalla 4.0 alla 5.0 del secondo file (così come dalla 1.0 alle 2.0 del primo) sono stati inseriti due articoli molti interessanti del Fatto Quotidiano e di Business Insider sui giochi finanziari di Parnasi, Dea Capital, Ecovillage con il sostegno tecnico di Lanzalone (presidente ACEA) e politico di Adriano Palozzi.

Quello denominato “File Rosso” è una sintesi di estratti e articoli completi presi dal file “Articoli su arresti di Palozzi, Parnasi, Civita ed altri”.

In particolare, quindi, il “File Rosso” andrebbe letto tutto. Le ulteriori evidenziazioni negli articoli del “File Rosso” stanno a significare “maggiore importanza”.

Invece, il file “Articoli su arresti di Palozzi, Parnasi, Civita ed altri” è la rassegna stampa completa e si può leggere come segue:

– priorità maggiore al rosso, poi il giallo, poi il verde

– se oltre al codice dell’articolo (per es [08] da “Il Messaggero” del 13 giugno) è evidenziato anche il titolone dell’articolo, allora significa che tutto l’articolo andrebbe letto interamente

– se invece è evidenziato solo il codice dell’articolo, senza che lo sia anche il titolone, allora significa che scorrendo l’articolo troverete la parte ritenuta più interessante anch’essa evidenziata.

Ovviamente, tutto ciò è stato un lavoro fatto per capirci qualcosa di più, principalmente sugli impicci e gli imbrogli delle questioni marinesi che sono strettamente legate al progetto di Tor di Valle a quanto sembra.

E’ stato un tour de force, ma non finisce qui !

Riunione di lunedAi?? 26 febbraio 2018

La riunione settimanale di lunedAi?? 26 febbraio 2018 si svolgerAi?? presso il centro sociale IPO’ di Marino, via del giardino vecchio, sempre alle ore 21.30

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