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Chi ha fatto palo? Iliad !

RILANCIO DELLA VITICOLTURA ?

MEGLIO UN RIPETITORE TELEFONICO

IN VIA DELLE MOLETTE

Partiamo subito con la notizia: in un terreno agricolo di via delle Molette sta per “nascere” una stazione radio base della compagnia di telecomunicazioni “Iliad”. E’ stata infatti concessa l’autorizzazione paesaggistica dal dirigente comunale dell’ufficio urbanistica, arch.Gentilini. Il responsabile del procedimento è invece l’arch.Costanzi, già dirigente dello stesso ufficio di Gentilini. L’autorizzazione è stata rilasciata lo scorso 18 febbraio alla “Iliad Italia” e alla “Elicom Radio Sistemi”. Appena venuti a conoscenza, pochi giorni fa, abbiamo chiesto tutti gli atti specifici come “Assemblea contro la cementificazione” e “Associazione contro tutte le nocività”. Infatti, dalla sola autorizzazione paesaggistica pubblicata sull’albo pretorio del sito del comune di Marino non è possibile capire l’entità del progetto.

Speriamo che queste informazioni possano venirci fornite al più presto.

Ad oggi, e siamo a metà marzo, nessun soggetto politico, né di maggioranza, né di opposizione si è interessato. E se lo faranno occorre essere chiari: le leggi sui limiti di emissione dei campi elettromagnetici sono molto “larghe” grazie al contributo del centro-sinistra con la legge quadro n.36 del 2001 e del centro-destra con il decreto e la legge Gasparri del 2002-2003 che in pratica autorizza l’installazione dei ripetitori in quanto considerati “opere di urbanizzazione primaria” come se si trattasse di fogne, rete idrica o illuminazione pubblica.

L’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal comune di Marino è impugnabile al TAR entro 60 giorni oppure entro 120 giorni se l’eventuale ricorso è presentato al Presidente della Repubblica.

I dirigenti comunali nel concedere l’autorizzazione fanno presente che essa ricade sulle particelle 338-393-776-962 del foglio n.41 del catasto su “area di notevole interesse pubblico” ed in “zona E – terreno agricolo” con “paesaggio agrario di continuità” e “vincoli dichiarativi”.

Immagine 1: Individuazione delle particelle interessate dal progetto

Ma non si doveva rilanciare la viticoltura, orgoglio del territorio marinese, e difendere il territorio dalle speculazioni ?

A 25 euro per ogni quintale di uva raccolta, i proprietari avranno pensato che sia molto più piantare un palo solo piuttosto che un filare intero. Con buona pace del vicinato.

Le informazione estrapolate dal documento pubblicato sull’albo pretorio possono essere così sintetizzate.

Nel 2007 il Comune di Marino ha soppresso la Commissione Edilizia Comunale che poteva esprimere pareri consultivi in merito. Non molto ma sarebbe stato meglio di niente.

Il 23 dicembre scorso, lo stesso giorno che le società proponenti “Iliad” ed “Elicom” hanno protocollato una documentazione integrativa alla loro richiesta effettuata a luglio, i tecnici del comune hanno prodotto una relazione istruttoria che dichiara “compatibile” il progetto con i “vincoli paesaggistici anche in variante a precedente autorizzazione paesaggistica”.

Chiunque dica che al Comune di Marino gli uffici non sono efficienti è smentito: due giorni prima di Natale le due aziende protocollano una richiesta, essa giunge immediatamente all’ufficio preposto, dove trova la disponibilità di chi ci lavora che subito effettua una relazione istruttoria dando il via libera.

Poi, nonostante le abbuffate di capitoni, il rituale dei regali scartati il 25 e con in vista il cotechino di capodanno, viene inoltrata il 30 dicembre dal Comune alla Soprintendenza la relazione del 23 dicembre.

Da quel giorno, la Soprintendenza ai beni archeologici avrebbe avuto 20 giorni per dire qualcosa.

Non sappiamo se la settimana tra il primo dell’anno e la befana si siano ammazzati di lavoro alla Soprintendenza.

Pare di no, anche nei restanti tredici giorni successivi: loro non sono così efficienti come da noi a Marino ed in realtà non lo sono quasi mai a vedere le decine di altre autorizzazioni dove compare scritto che “sono trascorsi 20 giorni quindi vale il silenzio-assenso” perché non è stato espresso alcun parere dalla Soprintendenza Archeologica.

Sarà poca cosa, ma nel testo dell’autorizzazione c’è anche scritto a chiare lettere che al Comune di Marino non è stata costituita la “Commissione Locale per il Paesaggio” che esprime un parere obbligatorio da inviare alla Regione Lazio.

In Italia esiste una commissione per ogni cosa, di solito. In questo caso, no.

Qui da noi, per il paesaggio, si può soprassedere.

Ma perché tanta preoccupazione per l’ennesimo “palo della cuccagna” ?

Perché la cuccagna è da intendersi per i proprietari del terreno coinvolto che possono ricavare diverse migliaia di euro all’anno per un affare del genere. Per tutti gli altri, cioè per la popolazione circostante (con case che potrebbero essere di molto sotto la distanza minima dei 70 metri prevista per legge) una buona dose di campi elettromagnetici per tute le 24 ore di tutta la restante vita.

Illustrazione 2: Le distanze di sicurezza dalle abitazioni potrebbero non essere rispettate. Questo esempio ne mostra una di 50 mt, ma dipende in concreto da dove effettivamente le società vorranno realizzare la stazione radio base. Nel circondario ci sono diverse altre abitazioni.

 

Si tratta di vedere cosa prevede il progetto nel dettaglio. Ma intanto andrebbe fermato.

Anche perché nel 2014 il Movimento 5 Stelle, allora all’opposizione, presentò al Consiglio Comunale della giunta di centro destra una mozione che fu approvata all’unanimità, quindi anche dal centro-sinistra, che prevedeva la realizzazione di un “piano antenne” che modificasse quello vecchio in vigore con normative non aggiornate. E’ interessante notare che tutti la votarono e che la premessa della mozione riguardava il problema sanitario, le tensioni sociali tra i beneficiari e gli altri abitanti, il forte impatto visivo e la svalutazione degli immobili circostanti. Finora però non siamo riusciti a trovare alcuna informazione sul “piano antenne”, molto probabilmente non è stato redatto. Si è rimasti alle buone intenzioni ?

Già questo sarebbe più che sufficiente ad imporre uno stop all’ennesimo ripetitore, in una zona dove ce ne sono già diversi, purtroppo.

Anche il “piano antenne” non costituirebbe un argine invalicabile perché esso deve essere redatto con l’accordo di tutte le compagnie private. Apriti cielo…

Immagine 3: la scuola “Alessandro Silvestri” di via delle Molette dista un minimo di 160 mt dalle zone interessate

Non si tratta di tornare ai tempi delle “caverne” per intenderci, si tratta di non andare ad impiantare un’altra nocività per meri interessi speculativi e di nessuna utilità sociale. Profitti per pochi e salute a rischio per molti.

Comunque, a titolo informativo, lo scorso 31 gennaio è stata pubblicata la notizia che a Lenola in provincia di Latina la Elicom Radio Sistemi (a meno di un clamoroso caso di omonima, la stessa che vuole il ripetitore alle Molette)) ha subìto il sequestro dell’impianto installato abusivamente e già bloccato dalla Regione Lazio in seguito ad alcuni esposti presentati da comitati di cittadini.

Quindi ha ancora senso protestare organizzati e farsi sentire in tutte le sedi. Confortante.

Risultano indagate tre persone: due amministratori della società e un funzionario della Soprintendenza che ha rilasciato il via libera ai lavori (allora ci rimangiamo quanto detto sopra! Però hanno lavorato in senso contrario a quanto sperato).

Ecco, magari, un po’ di prudenza anche nella circostanza di via delle Molette non guasterebbe.

Che ogni compagnia telefonica possa installare una propria stazione radio è una diretta conseguenza del libero mercato che sta mandando velocemente in malora questo pianeta e i suoi abitanti pur di estrarre profitto in qualsiasi modo.

Queste “nocività” possono fermarsi.

L’interesse per la salute va difeso ogni giorno in ogni luogo.

Se c’è una cosa che in questi strani giorni vale come insegnamento è il non attendere che avvenga ciò che può essere evitato. Tra poco più di anno si torna a votare per le amministrative nel nostro Comune.

Possiamo rivolgere un invito alla popolazione ad autorganizzarsi perché è la migliore tutela da dinamiche di partito, tra i quali spicca quello dei palazzinari e dei cementificatori del territorio contro i quali ci battiamo da

sempre. Occhio agli show-man a caccia di consenso, ai quali della salute e della vivibilità di tutti noi non interessa un granché.

Si può vincere se c’è partecipazione diretta, cioè se ognuno fa qualcosa di concreto. Noi ci siamo.

Assemblea contro la cementificazione —- http://stopcemento.noblogs.org

Autorizzazione Paesaggistica Ripetitore Iliad via Molette – 18-02-2020 IN FORMATO PDF (prelevata dall’Albo Pretorio del Comune di Marino)

Il mistero degli standard urbanistici e l’intervista dell’ex dirigente che tutto potè cementificare

Poco prima di iniziare il volantinaggio e la distribuzione del dossier il 3 agosto 2019 veniamo a conoscenza di questo articolo in cui si riporta integralmente il pensiero dell’ing. Stefano Petrini, per lunghi anni dirigente comunale all’urbanistica sotto le amministrazioni di centro-destra di Adriano Palozzi e Fabio Silvagni.

Eccolo, lo linkiamo cosicché si possa leggere e diffondere il pensiero di colui che ha notevolmente contribuito allo “sviluppo” del territorio dove negli ultimi 15 anni c’è stato un aumento di quasi 13.000 abitanti. E tutti abbiamo visto migliorare servizi e “standard” quali: aumento delle scuole, ri-apertura del Pronto Soccorso, aumento dei servizi di trasporto pubblico, nuovi parchi pubblici, ambulatori sanitari adeguati alla popolazione….Insomma, viviamo in una sorta di paradiso, grazie a tale ingegnere-benefattore (a 5.000 euro al mese all’epoca, si intende, che è pure una miseria visto il lavoro proficuamente svolto; stipendio a cui vanno aggiunte le ingenti spese legali sostenute dal Comune a suo favore per i vari processi in cui è stato coinvolto)

http://www.castellinews.it/22113/marino/stefano-petrini-sullurbanistica-la-grande-bugia-dei-cinque-stelle/

Andiamo subito al dunque. 

L’ing. Stefano Petrini dice che una non meglio specificata “signora” lo ha portato a conoscenza dello studio sugli standard urbanistici effettuato dall’arch. Gianluca Lella su mandato del Comune di Marino nell’agosto 2016, il quale fu uno dei primi atti della giunta pentastellata.

Qui trovate la determinazione di affidamento dell’incarico, datata ormai 3 anni fa, del valore di 8.000 euro

[01] – Affidamento incarico ad arch Gianluca Lella in PDF

L’ing.Petrini sostiene di avere lo studio sugli standard in sua mano già da maggio 2019 e che esso è stato redatto a gennaio 2019. 

Alt, fermi tutti ! Lo studio sugli standard, nell’idea dei 5 stelle, doveva concludersi dopo 2 mesi e non dopo quasi 3 anni e noi in tutto questo tempo lo abbiamo ricordato e richiesto più volte in ogni sede. L’ultima delle quali ha avuto la seguente risposta ad una nostra, ennesima, istanza

Qui pubblichiamo la risposta del 30 aprile scorso dataci dall’attuale dirigente comunale all’urbanistica, l’arch.Michele Gentilini

30 aprile – Risposta atti pubblici – Studio Standard in corso di validazione – Non competenza Statistiche Affitti-modificato

Come potete leggere, ci viene per l’ennesima volta risposto che “lo studio dell’arch.Lella non è rilasciabile perché in corso di verifica e validazione da parte del personale” e che “esso sarà presentato dall’amministrazione in consiglio comunale e poi pubblicato sul sito” e solo allora sarà di pubblico dominio e potrà essere anche formalmente richiesto (va da sè, che una volta pubblicato vuol dire che esso è scaricabile direttamente dal sito, non occorrerà alcuna domanda formale per averlo).

Ma allora, se all’Assemblea contro la Cementificazione è stato posto il diniego formale sul rilascio di un documento ritenuto molto importante per l’amministrazione 5 stelle, come può essere stato recapitato all’ing. Petrini, e per quali motivi ? Chi glielo ha portato all’attenzione senza la necessaria “verifica e validazione” e la “presentazione in sede di Consiglio Comunale” ? Perché negli OdG dei consigli comunali da maggio ad oggi non c’è nulla di tutto ciò e, di conseguenza, non è ancora stato reso di pubblico dominio neanche sull’Albo Pretorio. Insomma, c’è più di un sospetto su qualche talpa al Comune che informa l’ing. Petrini il quale per le vie brevi riesce a ottenere ciò che viene negato a tutti gli altri, inteso quelli che combattono contro la cementificazione e, quindi, contro i danni prodotti anche dal più volte citato braccio destro di Palozzi e Silvagni

Parliamo adesso di cosa volevano gli amministratori 5 stelle dallo studio sugli standard affidato all’arch. Lella: essi, ci dicevano sin da luglio 2016, in sede di primo incontro pubblico con noi ed altri comitati in Sala Consiliare, che lo studio sarebbe terminarlo entro settembre-ottobre (2 mesi al massimo, quindi, non 3 anni!) e che si sarebbe subito svolta una Giunta e una Seduta di Consiglio Comunale per approvare una variante di salvaguardia e/o una sospensiva in quanto i risultati dello studio avrebbero certificato la mancanza degli standard urbanistici, con susseguente fermo di tutti eventuali nuovi permessi a costruire (almeno fino a quando non si sarebbe prima pensato a recuperare gli standard urbanistici in qualche altro modo). 

Lo studio però va per le lunghe, lunghissime…ad ogni assemblea con gli amministratori comunali, in particolare con gli assessori e il sindaco, chiediamo conto di quando verrà redatto. Nel frattempo, dopo alcuni mesi di stop al rilascio dei permessi a costruire, ecco che anche il Comune di Marino riprende le concessioni. Riportiamo in questi file il riepilogo dei permessi:

Elenco Permessi a Costruire dal 1 gennaio 2017 al 30 giugno 2017

Elenco Permessi a Costruire dal 1 luglio 2017 al 31 dicembre 2017

Elenco Permessi a Costruire dal 1 gennaio 2018 al 30 giugno 2018

Elenco Permessi a Costruire dal 1 luglio 2018 al 31 dicembre 2018

Elenco Permessi a Costruire dal 1 gennaio 2019 al 30 giugno 2019

Insomma, l’opzione zero-cemento è rimasta, appunto, un’opzione. Però è pur vero che la cementificazione delle zone riportate in questo lungo elenco di permessi a costruire è stata attuata con il prezioso contributo del precedente responsabile all’urbanistica, cioè proprio dell’ing.Petrini.

L’amministrazione 5 Stelle sta beatamente mandando avanti lo scempio progettato dalle giunte precedenti. 

Andiamo ad un altro punto centrale della lettera-articolo di Petrini, nel quale parla del fatto che leggendo il contenuto dello studio (e quindi qui toccherebbe fidarsi di lui, visto che noi non ne siamo in possesso), risulterebbe che gli standard urbanistici nel territorio comunale non solo erano (quasi) rispettati ma addirittura superiori ai minimi imposti per legge. E non ce ne eravamo accorti ?

Noi no, la popolazione che tutti i giorni è inchiodata sull’Appia, la Nettunense, l’Ardeatina e nelle strette e affollate vie interne nemmeno. Però…però l’ing.Petrini ne era già consapevole perché “l’aveva vissuta”, cioè ci aveva lavorato sopra. 

E allora, ci si chiede, davvero non si ha memoria di nulla in questo Paese ? E chi gliele ha scritte le delibere comunali all’amministrazione Palozzi per far approvare lo scempio da 1,3 milioni di metri cubi e 12.500 abitanti affermando che gli standard risultano “5,5 metri quadri per ogni abitante, invece del minimo di 18 metri quadri ad abitante”, con le quali si giustificava la necessità di far costruire una nuova città ai privati, con tanto di centro commerciale, perché poi avrebbero aumentato gli standard rilasciando nuove aree e facendo i servizi ?

Ecco, questa contraddizione di Petrini, la si trova qui, nella delibera di giunta regionale Polverini     n°614 del 21 dicembre 2012, redatta quando già la stessa giunta regionale era dimissionaria

Al riguardo il Comune di Marino non ha ancora adeguato il proprio strumento
urbanistico al Piano Provinciale, ne ha adottato il documento preliminare previsto
dall’art. 32 della lr 38/99.
Il presente programma è in linea sia con i contenuti del protocollo d’intesa sottoscritto
tra la Regione Lazio ed il Comune di Marino in data 14.06.2011 e ratificato con delibera
di Consiglio Comunale n. 35 del 03.08.2011, finalizzato a ristabilire un adeguato livello
di standard a fronte di un ripianificazione urbanistica e valorizzazione delle aree di
maggiore pregio previa delocalizzazione delle volumetrie previste con contestuale
cessione di esse, per la realizzazione di interventi pubblici, sia con il contenuto della
delibera di Consiglio Comunale n. 36 del 03.08.2011 – “Master Plan. Indirizzo della
pianificazione urbana del comprensorio del Divino Amore”che prevede:
1. la dotazione di urbanizzazioni secondarie necessarie a sostenere i nuovi
insediamenti ed incrementare le dotazioni esistenti;
2. la pianificazione degli assi viari infrastrutturali, necessari affinché il nuovo
insediamento e l’esistente siano sostenibili;
3. aumento dello standard degli insediamenti di santa Maria delle Mole e
Frattocchie ad oggi mediamente pari a 5,50 mq/ab attraverso
l’acquisizione gratuita di aree a standard, derivanti dagli accordi di
programma urbanistici sottoscritti con i privati;
4. acquisizione dell’area denominata Mugilla per circa 70.000,00 mq.

Il BURL riporta uno dei motivi, forse il principale, con il quale la giunta Palozzi approvava nel 2011 lo scempio del Masterplan, vale a dire che gli standard urbanistici erano scarsi, come potete leggere, e ben noti all’ing.Petrini che avallò e fece tutte le carte per lo schifo contro cui ci battiamo. Il BURL cita la delibera 36 approvata esattamente il 3 agosto del 2011 dal Consiglio Comunale di Marino.

Petrini sapeva tutto, come no, però per far fare lo scempio ai costruttori affermava ciò che oggi nega. Quale è la verità delle due ? i 5,5 mq/abitante oppure quello che qualcuno ha letto nello studio ? E adesso come si mette se ciò fosse confermato, visto che l’amministrazione attuale puntava molto sui risultati di tale studio ? Come sono uscite queste informazioni, chi e perchè le ha date a Petrini che non lavora più per il Comune ? 

Portiamo a conoscenza di tutti che l’ing.Petrini invece di far adempiere gli studi sulla CO2 obbligatori prima del rilascio di permessi a costruire come riportato in questa determina

[3] CO2 – Determina_A00271 – 19 gennaio 2012

ci rispose ufficialmente che non c’era alcuna relazione su tali flussi dei pericolosi gas endogeni a Mugilla, ove lui aveva già rilasciato 2 permessi a costruire per ben 8 palazzi che ormai circondano le due scuole pubbliche adiacenti

CO2 – Mugilla – Mancanza della relazione di flusso – risposta del Comune di Marino del 10 marzo 2015-modificato

Qualche giorno dopo fece fare al volo una verifica di tali flussi alla ditta Cogianco, però non facendo rispettare la più stringente normativa regionale sopra riportata ma una comunale con limiti più leggeri…..

Di questo stiamo parlando, continuando a impegnarci per bloccare la devastazione e il saccheggio ad ogni posto. Vi invitiamo lunedì 5 agosto alle 21.30 alla consueta riunione al CdQ si S.Maria delle Mole, via N.Tommaseo 33