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Un estate al TAR

Il 3 agosto 2011 il Consiglio Comunale di Marino, allora guidato dal centro-destra di Adriano Palozzi, approvava le delibere inerenti il “Masterplan” da 1,3 milioni di metri cubi di cemento per 12.500 nuovi abitanti.
C’eravamo allora, ci siamo ancora oggi, per contrastare lo scempio.
Abbiamo distribuito in piazza e nella zona tra via della Repubblica e il Parco della Pace il seguente volantino e il dossier contro la cementificazione.
Vi invitiamo a leggerli entrambi

Potete scaricare il dossier a questo link

Dossier 2019

Volantino 3 agosto 2019 in PDF

Luglio, col TAR dietro l’angolo….

 

COMUNICATO: FERMARE I PALAZZINARI, LA VERA EMERGENZA

L’Assemblea contro la Cementificazione di Marino ha elaborato un “dossier” di 12 pagine riguardante i progetti di devastazione e saccheggio del territorio a vantaggio degli speculatori immobiliari che, in accordo con alcuni partiti politici, hanno pianificato una colata di 1,3 milioni di metri cubi di cemento per 12.500 nuovi facoltosi abitanti su un’area di 160 ettari di Agro Romano, di pregio paesaggistico e ricca di ritrovamenti archeologici.

In questi giorni è in distribuzione e a breve sarà pubblicato su stopcemento.noblogs.org.

Tra i progetti approvati nel 2011, c’è anche quello di un centro commerciale tra i più grandi d’Italia: 100.000 metri cubi, di fronte al Gotto d’Oro. I “clienti” di tale eco-mostro saranno garantiti dai circa 5.000 abitanti del progetto di edilizia residenziale “Ecovillage”. E’ questo “lo sviluppo del territorio” che vorrebbe essere imposto alla già numerosa popolazione delle frazioni di Marino.

Dall’approvazione di questi progetti, i comitati locali si sono da subito opposti mobilitandosi sul territorio e presentando diversi ricorsi al TAR, i quali però non sono ancora stati discussi dall’organo di giustizia amministrativa che dispone di tutti gli elementi necessari a imporre l’annullamento degli atti sin dal 2012.

Lo stesso TAR sollecitato dai costruttori ha invece dato udienza ed emesso sentenze se i proponenti dei ricorsi sono i soggetti che giocano a un “Monopoli” poco divertente, che rischia di portare da 45.000 a quasi 60.000 gli abitanti marinesi, con tutte le nefaste ricadute del caso: dalle criticità delle falde acquifere, alla viabilità, dalla cementificazione del suolo, allo smaltimento dei rifiuti e la distruzione di un intero quadrante di Agro Romano.

Il 19 luglio il TAR discuterà il merito del ricorso presentato da numerose società coinvolte negli affari del Masterplan. Esse chiedono l’annullamento di due delibere comunali, approvate nel 2018, che sospendono l’efficacia del “protocollo di intesa” e dei “Piani Integrati”. Inoltre, citano il comune di Marino e la Regione Lazio per una somma di quasi 300 milioni di euro di indennizzo.

L’Assemblea contro la Cementificazione ritiene necessario annullare o revocare tutti gli atti prodotti negli anni precedenti che hanno provocato questa situazione. Vale la pena ricordare che se sul fronte amministrativo la palla è al TAR, sul fronte penale lo scorso anno la magistratura ha svelato i legami tra i costruttori (Parnasi, titolare del progetto Ecovillage) e i politici locali locali e regionali (Palozzi, Forza Italia e Civita, PD) con il faccendiere che doveva limare alcune situazioni proprio qui a Marino (Lanzalone, Cinque Stelle).

Gli elementi ci sono tutti per rispedire ai mittenti le richieste di indennizzo che, anzi, dovrebbero andare a carico, ad esempio, delle società che hanno costruito diversi abusi edilizi certificati nel comprensorio “La Casa nel Parco” nella zona archeologica di “Mugilla” a S.Maria delle Mole.

Queste società, pur perdendo il ricorso al TAR contro il comune di Marino lo scorso anno, il quale aveva imposto loro lo stop ai lavori nel 2017 dopo la presentazione di diversi esposti da parte dell’Assemblea, hanno clamorosamente potuto proseguire nella costruzione di 8 palazzine in spregio a tale vittoriosa sentenza.

L’ampliamento del Parco Regionale dell’Appia Antica, approvato in pompa magna lo scorso ottobre, ha inoltre aggirato tale nuovo agglomerato di case pur essendo lo stesso all’interno dell’area archeologica. Fino a quando la zonizzazione e il piano d’assetto non saranno approvati, i 1000 ettari in più di cui dispone il Parco saranno tutelati da non edificabilità, ma tale provvedimento resta comunque provvisorio e non garantisce nulla in futuro.

Una nota infine sui legali dei costruttori che citano addirittura la Costituzione a tutela degli interessi dell’iniziativa economica privata “dimenticando” che tale articolo così prosegue Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale[…]”. Gli interessi delle società speculatrici e devastatrici del nostro territorio sono l’esatto opposto di qualsiasi forma di “utilità sociale”. A fronte di un calo demografico generale e di numerosi appartamenti lasciati sfitti, si vuole continuare a distruggere per sempre interi quadranti di territorio.

Quale è la logica se non quella di generare una situazione speculativa, da un lato, e di emergenza abitativa dall’altro, come abbiamo visto in questi giorni con lo sgombero di centinaia di famiglie che non possono permettersi di pagare un mutuo o un affitto ?

Marino, 18 luglio 2019

Assemblea contro la Cementifcazione — http://stopcemento.noblogs.org –- stopcemento@inventati.org

Comunicato – 18 luglio in PDF

Il terrore: ecco come i palazzinari vogliono fare profitti dimenticandosi dell’inchiesta “Rinascimento”

L’articolo a pag.12 de “Il Caffè” uscito il 4 luglio riporta le richieste dettagliate di risarcimento che alcune società coinvolte nel “Masterplan” da 1,3 milioni di metri cubi a Marino hanno presentato perché l’amministrazione comunale “5 Stelle” ha approvato due delibere nel 2018 che sospendevano l’efficacia del Protocollo di Intesa e dei PRINT di via Divino Amore, via Mazzamagna e Mugilla.

In questi anni, l’Assemblea contro la Cementificazione ha più volte sostenuto che gli atti inerenti il “Masterplan” andavano annullati o revocati e la stessa amministrazione grillina paventava ricorsi amministrativi da parte dei costruttori che avrebbero potuto richiedere cifre dai 600 milioni a 1,3 miliardi euro.

Era a tutti evidente che qualsiasi minimo atto ostativo nei confronti degli interessi dei palazzinari avrebbe comunque scatenato un contenzioso legale ed eventuali richieste risarcitorie.

Cifre da capogiro.

Però, se si tratta di “soli” 281 milioni di euro, come riporta l’articolo del settimanale, è già un passo avanti rispetto alle previsioni fatte dall’amministrazione comunale in carica, i costruttori sono stati magnanimi..ci si conceda la battuta.

Il 19 luglio il TAR discuterà nel merito i ricorsi delle società che vogliono continuare la devastazione dell’Agro Romano perché la loro necessità di profitti viene prima della tutela del territorio, della vivibilità per i numerosi residenti e pendolari, del consumo abnorme di falde acquifere sempre più in deficit e sempre più inquinate, dei problemi della depurazione per una vera e propria nuova piccola città e così’ via.

L’Assemblea Contro la Cementificazione ha presentato ricorso al TAR sin dal 2012, così come altri comitati e associazioni. I motivi per l’annullamento di tutte le delibere dell’amministrazione di centro-destra targata Adriano Palozzi che sosteneva gli interessi dei costruttori sono esposti all’interno di quei ricorsi. Se, di grazia, il TAR, la Regione Lazio, il Comune di Marino volessero procedere a mettere l’unica pietra accettabile su quei terreni, quella tombale, su questo scellerato progetto, gliene saremmo grati. Neanche troppo, visto che sarebbe semplicemente un atto giusto e consequenziale a quanto da sempre affermato da tutti in ogni sede. 

Nell’articolo giornalistico si cita anche il fatto che per i risarcimenti saranno chiamati in causa i singoli consiglieri che hanno votato le delibere. Immaginiamo che molti saranno svenuti solamente a leggere il titolo. Speriamo che questa vera e proprio intimidazione, per quanto legale, non produca ulteriori effetti negativi sulla vertenza. Insomma, detto senza mezzi termini, nessuno si caghi sotto, visto che si sapeva contro quali soggetti ci si metteva contro. Forse, sarebbe il caso di portare tutte le carte inerenti al Masterplan in Procura, a meno che non lo si sia già fatto, così come più volte annunciato dall’assessore all’urbanistica

Così, tanto per dar un pò di lavoro anche agli avvocati penalisti. Non che gliene manchi, proprio sui medesimi “proponenti” del “Masterplan”.

I costruttori possono chiedere 281 milioni, 1 miliardo, la Luna e Marte, possono chiedere tutto.

In risposta troveranno solo l’opposizione organizzata di chi non si piega ai loro interessi.

Anche perchè nei nostri nostri “dindaroli” c’è poco o nulla, e non è sicuramente a loro disposizione.

Alcune note a margine

  1. Ecovillage è di Parnasi. Parnasi è finito agli arresti per l’inchiesta del 2018 denominata “Risorgimento” riguardante sia lo stadio di “Tor di Valle” sia i suoi rapporti con Civita (ex assessore all’urbanistica in Regione, PD), Adriano Palozzi (consigliere e vice-presidente della Regione, Forza Italia) e Luca Lanzalone (ex presidente ACEA, messo lì dai 5 Stelle di Roma). Con diverse elargizioni di denaro cercava di mandare avanti i progetti da quasi 5.000 abitanti in zona via Divino Amore, davanti al Gotto d’Oro di Marino. Ecco la “pubblica utilità” e il “recupero degli standard urbanistici” di cui il 3 agosto 2011 si parlava in seduta di consiglio comunale marinese. Nell’articolo non è ricordato, allora si integra tale mancanza, origine della fantasmagorica pianificazione urbanistica contro la quale l’Assemblea sta combattendo da 8 anni,
  2. Mugilla, ovvero le società “Le Mole 2” e “Cristina s.r.l.”. Un area di inedificabilità assoluta ed archeologica è magicamente diventata con un tratto di penna colorata “Zona C – Espansione” per la bellezza di 17 palazzi, di cui 8 già quasi completati. Sono state circondate verso l’unico lato verde le scuole per l’infanzia “Ciari” e “Verdi” che ospitano centinaia di alunni di via Maroncelli a S.Maria delle Mole. I primi giorni di lavori, casualmente, sono state chiuse due aule della primaria “Verdi” con tanto di intervento dei vigili del fuoco perchè si erano formate delle crepe. L’anno successivo è crollato parte del muro di recinzione che divide il cantiere dalla scuola “Verdi”. I permessi a costruire sono stati rilasciati dall’ex dirigente all’urbanistica Petrini senza che le ditte avessero ottemperato alla obbligatoria relazione di studio dei gas edogeni richiesta dalla Regione: oltre il 5% di CO2 nell’aria e scatta il divieto di costruzione, tra il 2% e il 5% ci sono limitazioni. A ottobre 2018 la Regione Lazio amplia i confini del perimetro del Parco Regionale dell’Appia Antica, contiguo a Mugilla, però evitando proprio la lottizzazione in fase di costruzione. Infine, ma si potrebbe continuare, ci sono ben 3 relazioni dei tecnici comunali che certificano che gli 8 palazzi costruiti sono in abuso sulle altezze previste e, quindi, con cubature maggiori di quanto stabilito. Il Comune di Marino vinse contro il ricorso dei costruttori che si opposero allo stop ai lavori, intimato dal precedente dirigente all’urbanistica Cuffaro. Però non venne preso alcun provvedimento dopo una simile, importante, vittoria. I palazzi continuano ad essere costruiti. Si potrebbe parlare anche a lungo della pubblicità de “La Casa nel Parco” (così si chiama a livello commerciale la lottizzazione di Mugilla) proprio su “Il Caffè” negli scorsi mesi nella quale si cita che si sono risparmiati 60.000 mc di altri palazzi con l’accordo fatto con l’amministrazione Palozzi. Questi filantropi omettono di dire che non hanno fatto nessuno sconto ma hanno solo “spostato” le cubature in località Mazzamagna, vicino al Gotto d’Oro, sempre all’interno del “Masterplan” approvato nel 2011. Il gioco delle tre carte insomma. Perchè un giornale che riceve pubblicità dai costruttori dovrebbe evidenziare queste piccolezze magari nella pagina affianco ? Non si è mai visto, e infatti non si è visto, e ci pensa chi è partecipe delle lotte ad evidenziarlo, altrimenti cosa ci sta a fare ?
  3. La procedura di V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) riguardava la zona residenziale e il centro commerciale (quest’ultimo un mostro da 100.000 metri cubi!) di competenza di Parnasi e soci, in particolare della “DeA Capital” che ha rilevato il progetto (si tratta di una società 60% De Agostini e 30% INPS, soldi dei lavoratori insomma…). Ebbene nelle intercettazioni dell’inchiesta “Risorgimento” la “DeA Capital” e Parnasi interloquivano sul terreno dello stadio di Tor di Valle perché il costruttore romano voleva capitalizzare senza mettere un mattone. Come? Avendo acquistato per 42 milioni i terreni (di cui oltre 20 non li vuole ancora pagare) li voleva rivendere a 200 milioni proprio a “DeA Capital”, la quale gli avrebbe risposto “Si però riprenditi almeno a 25 milioni i terreni di Ecovillage a Marino che per ora il progetto è bloccato”. Insomma questi soggetti, difesi dal meglio dell’italica avvocatura, giocano a Monopoli, trasformando terreni verdi in terreni di edificazione, fregandosene altamente del fatto che lo scempio che hanno progettato ricadrà negativamente su un territorio vasto come 300 campi da calcio, compreso tra la Nettunense, l’Appia e l’Ardeatina, perennemente bloccate dal traffico nelle ore di punta.

Per chi volesse leggere l’articolo de “Il Caffè”, ecco il link

file:///D:/Lotte/Ambiente%20e%20Territorio/Palazzi/Cementificazione/Articoli%20di%20giornale/Caff%C3%A8%20-%20pag%2012%20-%20281%20milioni%20chiesti%20come%20risarcimento%20da%20Ecovillage%20-%204%20luglio%202019-pagine-12.pdf

Il consumo di suolo ai Castelli, in Italia e in Europa – uno studio dell’ISPRA

Il dott. Munafò, ricercatore dell’ISPRA, ha presentato la sintesi di uno studio  riguardante il consumo di suolo e la cementificazione ai Castelli Romani, rapportato a quanto avviene in Italia e in Europa.

Qui riportiamo alcune immagini e dati presentati lo scorso 21 giugno dal dott. Munafò durante la conferenza “Stop al consumo di suolo. Si alla cura del paesaggio”, svoltasi al centro anziani di Pavona ed organizzata da comitati di quartiere e associazioni ambientaliste.

La prima immagine, elaborata dai dati satellitari, mostra il consumo di suolo in tutti i comuni dei Castelli Romani: le zone rosse sono case, palazzi, strade. Al di là dei centri storici dei paesi, si possono notare le intense zone urbanizzate nelle frazioni di Marino, Albano, Ariccia, Lanuvio, Frascati e la diffusione, meno densa ma più diffusa, nei territori di Velletri, Rocca di Papa, Lariano, Rocca Priora, Genzano, Grottaferrata. Nelle zone più in pianura la cementificazione si è diffusa molto nel corso degli ultimi decenni e sono quelle le aree dove c’è ancora più spazio per ulteriori nuove lottizzazioni, sia quelle che seguono gli assi viari esistenti sia quelle in pieno Agro Romano.

i dati riguardanti i Castelli Romani parlano di oltre 300.000 residenti distribuiti su 45.000 ettari, con un consumo di suolo pari a quasi il 16% del totale. Il doppio di quello medio in Italia, quasi il quadruplo rispetto alla media europea.

Un altro dato preoccupante, l’aumento della copertura di suolo avvenuto in 2 anni, dal 2017 al 2018, evidentemente causato da nuove costruzioni e urbanizzazioni associate: Marino è secondo solo a Frascati per quanto concerne i Castelli Romani in dati assoluti

 L’aumento percentuale del consumo di suolo riferito però al periodo 2012-2018, pone il comune di Marino al terzo posto tra quelli dei Castelli Romani, dietro ai più piccoli Frascati e Monte Porzio Catone maggiormente antropizzati in questi 6 anni presi in considerazione

Qui di seguito, in formato pdf, potete scaricare la presentazione completa dal quale abbiamo estratto solo alcuni dati

ISPRA – Albano e Castelli 2019 – Studio del dott.Munafo

CIAO DAVIDE

Per salutare Davide, nostro amico da poco scomparso e partecipe della lotta contro la cementificazione, l’appuntamento e’

SABATO 8 GIUGNO, ORE 16.00

MUSEO CIVICO “U.MASTROIANNI”, Marino (RM)

(non più in “Sala Lepanto”, come precedentemente comunicato)

Il museo si trova nei pressi di Piazza Matteotti (indicazioni sul posto)

indirizzo: Largo Jacopa de Settesoli

Si prega di non portare fiori ma, eventualmente, di destinare la spesa in beneficenza a favore di associazioni di volontariato tra le quali a titolo di esempio Assohandicap Onlus, Emergency….

Domenica 7 aprile – Incontro pubblico al CSOA IPO’ di Marino – ore 18.00

DOMENICA 7 APRILE 2019 – ORE 18.00

ASSEMBLEA PUBBLICA CON I COMITATI TERRITORIALI

presso il Centro Sociale IPO’ – Marino (via giardino vecchio)

Diversi comitati di lotta contro le nocività ambientali che da anni si battono ai Castelli Romani contro la gestione dei rifiuti, i progetti di nuovi impianti ad essa legati e la cementificazione del territorio promuovono un incontro pubblico di dibattio presso il centro sociale IPO’ di Marino per domenica 7 aprile a partire dalle 18.00.

In queste ultime settimane molte e partecipate sono state le iniziative sui temi di cui vorremmo continuare a discutere domenica prossima.

Dai volantinaggi nelle scuole e durante i cortei organizzati dagli studenti che si sono mobilitati per il “Friday For Future”, alla partecipazione con uno spezzone al corposo corteo nazionale del 23 marzo a Roma contro la devastazione e il saccheggio dei territori, alla presenza alla manifestazione di sabato 30 marzo in difesa del parco di Aguzzano (Rebibbia) e all’assemblea dei comitati svoltasi lo stesso giorno a Paliano sul tema dei rifiuti.

Per proseguire a dare concretezza alle lotte portate avanti contro le speculazioni private favorite dai partiti politici e che creano danni enormi ai territori e a chi ci vive, ci incontreremo domenica 7 aprile e invitiamo tutti i soggetti interessati ad esserci.

Al termine è prevista una cena di autofinanziamento a 10-12 euro tutto incluso: chi vuole, può comunicare la propria presenza all’indirizzo mail ipotesi@gmail.com

Sabato 30 marzo – al corteo per la difesa del parco di Aguzzano


Non passa una settimana dal corteo nazionale contro le grandi opere e i grandi scempi che siamo di nuovo in strada. L’Assemblea contro la Cementificazione ed il Coordinamento contro l’inceneritore di Albano stavolta raggiungono Rebibbia. All’esterno, per fortuna, chissà per quanto…perché in questo quadrante della sterminata periferia romana esistono comitati che sono riusciti a far vivere esperienze territoriali che rendono i quartieri limitrofi più vivi e partecipi con iniziative di ogni tipo. 

Così ci ritroviamo a manifestare per la difesa del Parco di Aguzzano (che si trova tra la Nomentana e la Tiburtina) che la giunta municipale pentastellata vorrebbe parzialmente privatizzare, in particolare cedendo la gestione di un Casale ad un “progetto food”, contravvenendo allo stesso statuto che regola l’uso sociale e pubblico dei beni del parco.

Centinaia di persone, forse un migliaio, hanno dato la risposta chi non vuole ascoltare chi sui territori ci vive e lotta per renderli migliori. C’erano i comitati di lotta per la casa, associazioni, collettivi di altri quartieri, c’era “Casale Alba 2”, vera spina nel fianco dell’amministrazione, che infatti si è ultimamente interfacciata con tale realtà mandando uomini in divisa a minacciarli personalmente. Complimenti!

Per la storia completa della vicenda rimandiamo a questo link

30M Corteo per difendere Aguzzano, i suoi Casali e l’ambiente!

Video di Repubblica.it

https://video.repubblica.it/edizione/roma/da-rebibbia-un-lungo-corteo-per-difendere-il-parco-di-aguzzano/330908/331504

Il nostro volantino, che invita i partecipanti al prossimo impegno: l’incontro di domenica 7 aprile alle 18.00 al csoa Ipò di Marino 

Volantino per Aguzzano – 30 marzo 2019

Corteo nazionale di sabato 23 marzo 2019 – Marcia per il clima

 

 

Decine e decine di migliaia di persone sono giunte da tutta Italia a Roma, riunite come comitati territoriali che lottano contro le devastazioni e gli scempi che imprenditori e politici vogliono (o vorrebbero) portare avanti per fare profitti spacciando i vari progetti come indispensabili e  “per lo sviluppo”.

L’Assemblea contro la Cementificazione ha partecipato insieme ad altri comitati dei Castelli Romani e della provincia, in uno spezzone dignitoso (circa un centinaio di persone), che non riusciva a vedere né la testa né la coda del corteo. 

La settimana precedente al corteo la grande copertura mediatica per le proteste studentesche contro i cambiamenti climatici aveva attirato i riflettori sulla tematica generale. Ora che siamo andati “a smucinare” nel particolare, cioè alle origini, alle cause di quanto sta avvenendo sull’intero pianeta, il silenzio mediatico è calato alla grande.

Qui di seguito una galleria fotografica e alcuni video. Alcune immagini sono tratte da vari siti presenti in rete, mentre i video sono caricati su youtube su profili diversi

[ngg src=”galleries” ids=”22″ display=”basic_thumbnail”]Servizio del TG3 Nazionale

 

Servizio del TG3 Regionale

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Servizio di Giovanni de Rossi

Servizio di Stefano Marotta (47 minuti, intorno al minuto 25 un breve ma eloquente intervento dal nostro spezzone

Indicazioni per il corteo di domani e solidarietà ai ciclisti pestati e denunciati dalla celere a Torino

SABATO 23 MARZO
CORTEO NAZIONALE A ROMA
CONTRO LE GRANDI OPERE E CONTRO LA
DEVASTAZIONE E IL SACCHEGGIO DEI TERRITORI
ritrovo ore 14.00,piazza della Repubblica(partenza ore 15.30)
 
Domani, sabato 23 marzo, corteo nazionale a Roma contro le grandi opere, la devastazione e il saccheggio dei territori causati da progetti e speculazioni che tengono conto dei profitti del ceto imprenditoriale che continua ad ottenere il sostegno di tutti i partiti politici.

Ci saranno i comitati della Val Susa che si battono da quasi 30 anni contro la TAV. Ci saranno i pugliesi NO TAP, gli abruzzesi e i marchigiani che hanno subìto prima il terremoto e poi la “ricostruzione”. Ci saranno i comitati che si battono contro le basi militari in Sicilia e Sardegna. I veneti che lottano contro l’avvelenamento del PFAS e contro il costoso, inutile e dannoso MOSE.
Per non parlare delle popolazioni campane assediate da immondizia, discariche e bruciatori vari.
E molti, molti altri.

Nessun media mainstream ha dato spazio al corteo che domani si annuncia numeroso e determinato (ritrovo ore 14.00 a piazza della Repubblica a Roma, partenza prevista ore 15.30, arrivo a piazza S.Giovanni).
Eppure è “grazie” ai progetti contestati, realizzati o in via di realizzazione, che il “clima” del pianeta è diventato un problema e la scorsa settimana è stata garantita ampia copertura mediatica ai cortei studenteschi internazionali.

Ci muoveremo con uno spezzone di corteo al quale invitiamo a partecipare le popolazioni che ci vedono costantemente impegnati nei territori in cui viviamo contro la cementificazione, discariche, bio-digestori, inceneritori, tutela delle acque etc…Insieme all’assemblea contro la cementificazione di Marino ed il coordinamento contro l’inceneritore di Ciampino ci saranno i comitati della zona prenestina-casilina e quelli di Guidonia- asse tiburtina, fino ad arrivare a chi si batte contro gli scempi di Colleferro.

Arriveremo a Roma in treno. Per chi volesse partire insieme a noi: treno delle 13.34 a S.Maria delle Mole, 13.42 per chi salirà a Ciampino. Altri si stanno organizzando con autovetture e metropolitana partendo insieme da via Ardeatina, altezza discarica di Roncigliano.

Invitiamo tutti e tutte sia a partecipare domani che ai percorsi di lotta in piedi nei nostri territori da molti anni, di cui ricordiamo:

– lunedì, assemblea contro la cementificazione di Marino, ore 21.30, via N.Tommaseo (sede del CdQ di S.Maria delle Mole)

http://stopcemento.noblogs.org

– martedì, coordinamento contro l’inceneritore di Albano, ore 21.00, via Rocca di Papa, Cecchina (sede della circoscrizione)

https://noinceneritorealbano.noblogs.org

Infine, domenica 7 aprile, ore 18.00, al centro sociale IPO’ di Marino, incontro per discutere delle prossime iniziative territoriali al quale parteciperanno diversi comitati locali. A seguire, cena di autofinanziamento

Come dicono i valsusini “A Sara Dura !”

ps: proprio mentre scriviamo questa comunicazione, veniamo a sapere che la polizia di Torino ha pestato un pericolosissimo gruppo di ciclisti che ogni settimana percorre le strade cittadine per rivendicare un altro tipo di mobilità che non sia quella delle autovetture. Tra i ciclisti pestati, ci sono anche 4 denunciati a cui va la nostra solidarietà. A parole, anche le istituzioni erano contro i cambiamenti climatici. Nei fatti, è coi manganelli e la repressione che colpiscono chi prova a fare qualcosa che abbia un minimo di concretezza. Vedere per credere

https://www.bikeitalia.it/2019/03/22/se-la-polizia-carica-la-critical-mass/

https://www.bikeitalia.it/2019/03/22/quando-lo-stato-cerco-di-bloccare-le-bici/

https://www.youtube.com/watch?v=h5LRQKyTW7s

https://video.repubblica.it/edizione/torino/torino-tensioni-tra-polizia-e-ciclisti-durante-la-critical-mass/330176/330777?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T2

https://www.youtube.com/watch?v=X6oKmaUj9v4

https://torino.repubblica.it/cronaca/2019/03/22/news/torino_quattro_manifestanti_denunciati_per_le_tensioni_con_la_polizia_al_corteo_dei_ciclisti-222214647/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1

Si rilancia quindi l’appuntamento di fine maggio-primi di giugno per la ciemmona interplanetaria a Roma

https://ciemmona.noblogs.org/il-31-maggio-1-e-2-giugno-2019-chiamiamo-la-ciemmona-interplanetaria-a-roma/

23 marzo – Corteo a Roma, partecipiamo

Sabato 23 marzo, ore 14.00, piazza della Repubblica a Roma – Corteo contro la devastazione ed il saccheggio dei territori. I promotori del corteo sono le realtà organizzate che si battono in tutto il Paese contro i progetti di messa a profitto ed inquinamento dei territori.

Abbiamo deciso, come Assemblea contro la Cementificazione, di partecipare ed invitiamo tutti/e ad essere presenti. Nei prossimi giorni indicheremo una punta per andare tutti/e insieme alla manifestazione.  

Qui il link che indice la manifestazione del 23 marzo

https://www.globalproject.info/it/in_movimento/marcia-per-il-clima-contro-le-grandi-opere-roma-23-marzo/21836

Il testo di appello sopra riportato e quelli successivamente elaborati in altri appuntamenti di avvicinamento al corteo del 23 marzo fanno riferimento a questioni quali “giustizia climatica” ed altre simili vaghezze, così come al “tradimento” dei partiti di governo e ad altri passaggi che non condividiamo come analisi, anzi sono piuttosto lontani dal percorso autorganizzato che da anni cerchiamo di portare avanti. Per questo abbiamo scritto un sintetico appello, condiviso con altri comitati della provincia di Roma con i quali spesso ci incontriamo per organizzare le lotte sui temi che riguardano i nostri territori.

PARTECIPIAMO ALLA MANIFESTAZIONE DEL 23 MARZO A ROMA

Abbiamo dato vita a mobilitazioni che si sono opposte efficacemente alla costruzione di inceneritori, discariche, impianti a biomasse, a piani di cementificazione per centinaia di ettari, alla cronica mancanza di servizi primari.

Tuttora nei nostri territori incombono impianti impattanti e pericolosi, non ultime le fantasmagoriche previsioni del molto democratico Zingaretti che a Colleferro intende trattare 500.000 tonnellate l’anno di prodotti da TMB e FARE TANTO BUON METANO per avvelenare coi suoi digestati sterminate superfici agricole, diffondere batteri patogeni ed emissioni le più diverse, recuperando una buona messe di incentivi.

Non crediamo che la nostra conflittualità abbia un senso diverso da chi si oppone al TAV, al TAP, AL TERZO VALICO e a qualunque altra attività grande o piccola finalizzata al profitto dei soliti noti. E’ d’altronde chiaro che ora il sistema di comando si appresta a schiacciare queste lotte.

Per questo riteniamo giusto opporre un fronte ampio alle pretese delle lobby che gestiscono il potere.

Stiamo in piazza in perfetta continuità con quello che facciamo da molti anni.

Non ci interessa condividere la lenzuolata di proposte “in positivo” presente nell’appello di convocazione. Sembra, volenti o meno, un programma di governo.

Non vogliamo governare, nè ricevere finanziamenti per interventi benefici, nè sventolare “diritti” astratti, dalla giustizia climatica a scendere.

Di fronte alla crisi economica, politica e sociale del sistema dominante crediamo che sia prioritario far crescere e stabilizzare l’autorganizzazione conflittuale di tutti quelli che, estranei alle logiche del profitto, non accettano più le pretese del primo pescecane che passa, meno che mai quelle dei nuovi ducetti sul mercato.

Non siamo clienti di nessuno, non cerchiamo mance e sbocchi politici immaginari.

Lavoro di massa, coscienza, organizzazione con continuità e determinazione per la salvaguardia della salute dei cittadini e dei territori sottoposti a progetti di devastazione e saccheggio che stanno portando il pianeta al collasso.

Coordinamento contro l’inceneritore – Albano

Assemblea contro la cementificazione – Marino

Comitato per il risanamento ambientale (CRA) – Guidonia

Comitato alternativa sostenibile – Area Metropolitana di Roma – Prenestina – Casilina

documento 23 marzo in pdf