Il dott. Munafò, ricercatore dell’ISPRA, ha presentato la sintesi di uno studio riguardante il consumo di suolo e la cementificazione ai Castelli Romani, rapportato a quanto avviene in Italia e in Europa.
Qui riportiamo alcune immagini e dati presentati lo scorso 21 giugno dal dott. Munafò durante la conferenza “Stop al consumo di suolo. Si alla cura del paesaggio”, svoltasi al centro anziani di Pavona ed organizzata da comitati di quartiere e associazioni ambientaliste.
La prima immagine, elaborata dai dati satellitari, mostra il consumo di suolo in tutti i comuni dei Castelli Romani: le zone rosse sono case, palazzi, strade. Al di là dei centri storici dei paesi, si possono notare le intense zone urbanizzate nelle frazioni di Marino, Albano, Ariccia, Lanuvio, Frascati e la diffusione, meno densa ma più diffusa, nei territori di Velletri, Rocca di Papa, Lariano, Rocca Priora, Genzano, Grottaferrata. Nelle zone più in pianura la cementificazione si è diffusa molto nel corso degli ultimi decenni e sono quelle le aree dove c’è ancora più spazio per ulteriori nuove lottizzazioni, sia quelle che seguono gli assi viari esistenti sia quelle in pieno Agro Romano.
Un altro dato preoccupante, l’aumento della copertura di suolo avvenuto in 2 anni, dal 2017 al 2018, evidentemente causato da nuove costruzioni e urbanizzazioni associate: Marino è secondo solo a Frascati per quanto concerne i Castelli Romani in dati assoluti
L’aumento percentuale del consumo di suolo riferito però al periodo 2012-2018, pone il comune di Marino al terzo posto tra quelli dei Castelli Romani, dietro ai più piccoli Frascati e Monte Porzio Catone maggiormente antropizzati in questi 6 anni presi in considerazione
Qui di seguito, in formato pdf, potete scaricare la presentazione completa dal quale abbiamo estratto solo alcuni dati