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INTIMIDAZIONI E REPRESSIONE NON FERMANO LA LOTTA CONTRO LA DISCARICA DI ALBANO

LA LOTTA PER LA CHIUSURA DELLA DISCARICA DI RONCIGLIANO PROSEGUE, NONOSTANTE INTIMIDAZIONI E REPRESSIONE

Al compimento del mese di presidio contro l’ordinanza Raggi e dopo venticinque giorni di sversamenti di spazzatura romana nella discarica di Albano-Roncigliano, la questura di Roma emana un “foglio di via” della durata di 6 mesi per un nostro compagno del “Coordinamento contro l’inceneritore” preannunciandogli anche una denuncia per “blocco stradale” ed “interruzione di pubblico servizio”.

La questura ricorre banalmente al più ottuso dei provvedimenti repressivi per contrastare una protesta autenticamente popolare contro la prepotenza commissariale che va ben oltre le norme e la realtà dei fatti.

Prepotenza che si aggiunge a prepotenza senza timore di sprofondare nel ridicolo più totale.

Attribuire un provvedimento di questo tipo ad un compagno sempre presente in 14 anni di lotta e che abita a pochi km dal sito di Roncigliano, anche se in un comune diverso, ma contiguo alla discarica rimasta aperta fino all’incendio del 2016, sembra essere un chiaro messaggio intimidatorio verso tutti/e quelli/e che stanno generosamente partecipando al presidio e alle altre numerose iniziative che hanno come obiettivo la chiusura definitiva della discarica.

Va precisato che il questore di Roma cita nella sua ordinanza precedenti per “rissa”, “resistenza a pubblico ufficiale” e addirittura “violazione della normativa in materia di armi” che sono menzogne inventate di sana pianta per le quali si sta valutando di chiamarlo a rispondere nelle sedi opportune oltre ovviamente a ricorrere immediatamente contro il suo provvedimento “di via”.

Si vuole dare in pasto all’opinione pubblica una persona che, secondo le motivazioni scritte, si “trattiene ad Albano al solo scopo di commettere azioni delittuose” in quanto “non vi svolge alcuna attività lavorativa regolare”.

Falsa anche questa ultima affermazione, a meno che non sia reato essere assunti da precario guarda caso proprio ad Albano e trovarsi dal 30 giugno scorso disoccupato, in attesa di tempi migliori.

Il “foglio di via”, va ricordato, è un atto che ha origine nella legislazione fascista e si vorrebbe ora applicare a chi è attivo nelle lotte sociali secondo quella logica poliziesca che ragiona ritenendo ogni conflitto il frutto dell’azione esterna e sovversiva di donne e uomini tendenti “per natura” al subbuglio.

Se poi per “azioni delittuose” si intende il rallentamento dei TIR per lo sversamento dei rifiuti che inquinano tutta la zona, di sicuro non lo ha fatto solo il nostro compagno e non c’è di certo da vergognarsene.

Alla faccia della “transizione ecologica” e della famigerata “green economy”, il Comune di Roma, assistito dalla Regione Lazio, non trova di meglio da fare che continuare la ricerca di buche dove sversare l’enorme mole di rifiuti indifferenziati di ogni genere causando gravi danni per l’ambiente e la salute dei cittadini.

Forse, e sottolineiamo il forse, le “azioni delittuose” potrebbero essere meglio ricercate da chi di dovere e che invece, continua a garantire con l’uso della forza pubblica e, a questo punto, con provvedimenti e denunce lo scempio contro cui ci stiamo opponendo, peraltro ignorando ad esempio l’interdittiva antimafia che ha coinvolto diverse società responsabili della discarica attuale di quella di Malagrotta, tutte riconducibile al noto “imprenditore” Manlio Cerroni.

Senza la presenza costante di decine di agenti, probabilmente la popolazione presente avrebbe già rispedito verso il Campidoglio tutti i TIR carichi di immondizia.

Continuiamo la mobilitazione e le iniziative, tra le quali il presidio venerdì 3 settembre sotto la Regione Lazio (piazza Oderico da Pordenone) dalle ore 10.30 e la costruzione di una manifestazione quanto più partecipata possibile ad Albano per la prossima settimana per ribadire il concetto che la discarica va definitivamente chiusa e che ogni forma di intimidazione e repressione non ci farà arretrare mai, neanche di un solo passo.

COORDINAMENTO CONTRO L’INCENERITORE DI ALBANO – 1 settembre 2021

https://noinceneritorealbano.noblogs.org  

Comunicato no inc foglio di via – def – 1 settembre 2021

LA DISCARICA DI ALBANO DEVE ESSERE CHIUSA. PER SEMPRE.

Riportiamo il comunicato del “Coordinamento contro l’inceneritore di Albano” sulla vicenda che vede la sindaca di Roma dotarsi di super-poteri che, secondo lei, le consentirebbero di riaprire la discarica di Roncigliano (frazione del Comune di Albano) perché in 5 anni di amministrazione non è minimamente riuscita ad organizzare un minimo di raccolta differenziata.

 

 

Ieri 1 luglio 2021,  come Associazione contro tutte le nocività – Coordinamento No Inc, Alternativa Sostenibile, Comitato Risanamento Ambientale, Coordinamento Energia Rifiuti Lazio, nel corso di una video riunione, abbiamo richiesto al direttore regionale dott. Vito Consoli, subentrato di recente al posto dell’inquisita ing. Flaminia Tosini, di valutare e fornirci risposte sulla serie di anomalie e forzature delle procedure amministrative formulate nelle determinazioni regionali del 31 ottobre 2019  e del 5 ottobre 2020 a firma della stessa dirigente.

Atti grazie ai quali la validità dell’Autorizzazione Ambientale (AIA) del 2009, benché dichiarata defunta nel 2019 è stata protratta fino all’ottobre 2024 e poi volturata alla soc. ColleVerde per il TMB e alla soc. Ecoambiente  per il VII invaso.

Con la conseguenza che in questo momento il VII invaso è disponibile per ingoiare rifiuti e permette a una qualsiasi Raggi di tentare l’operazione.

Al riguardo abbiamo chiesto risposte sull’avvenuto deposito o meno dei documenti richiesti dalla Regione alla soc. Ecoambiente entro il 5 aprile 2021ai fini della voltura dell’AIA, in caso contrario la determina del 5 ottobre 2020 dovrebbe essere dichiarata decaduta.

Abbiamo infine chiesto al dott. Consoli di intervenire sull’altra anomalia, grazie alla quale l’Arpa Lazio, a fronte dell’accertato e continuato inquinamento organico delle falde, esegue controlli solo biennali e solo su quattro pozzi anziché su tutti quelli presenti nel sito. Benché sia formalmente aperto un procedimento di bonifica, non se ne vedono i segni, come non li abbiamo visti nella bonifica farsa del 2016.

Non abbiamo avuto risposte ma solo ascolto e disponibilità a studiare atti e documenti, mentre non aspetta e incombe la minaccia dell’ordinanza Raggi incurante del suo palese conflitto di interessi  e dei disastri dei piani rifiuti capitolini.  

Sabato 13 marzo, ore 10.30, di nuovo in piazza ad Albano!

13 marzo 2021 – Presidio No INC ad Albano No biogas No biometano – in PDF

PRESIDIO CONTRO L’IMPIANTO RIFIUTI-BIOMETANO A CECCHINA-RONCIGLIANO

SABATO 13 MARZO –  ORE 10,30 –  PIAZZA S. PIETRO ALBANO

E’ il caso di cominciare a far vedere l’opposizione alla messa a profitto del nostro territorio tramite l’uso dei rifiuti con la presenza di esseri umani in carne ed ossa.

L’impianto proposto, sempre nel sito della discarica viene presentato come gioiello della transizione verde.

Benchè il signor industriale abbia già modificato il progetto originario, utilizzando la forsennata corsa alle osservazioni presentate anzitempo, cancellando il modulo REMAT (recupero materia) proposto in pieno vincolo del fosso di Valle Caia, rimane la sostanza: decine di mezzi pesanti ogni giorno trasporteranno le 120.000 tonnellate anno, 400 t giorno da stoccare nell’area devastata da 40 anni di discarica e TMB, tenere in piedi la fermentazione nei digestori, estrarre il metano dal gas
sporco così prodotto, portarlo a liquefazione e raccoglierlo in bombole, come l’anidride carbonica. Il signor Cesaro dopo aver incassato congrui incentivi continuerebbe a fare cassa con la vendita di metano e C02, gli rimarrebbe da pagare il gas fossile Snam che brucerebbe per alimentare la fermentazione.

Il cerchio si chiuderebbe ancora una volta sulla pelle delle solite nostre popolazioni.

Per questo non può bastare fare conferenze telematiche e far volare pezzi di carta.

Serve l’impegno visibile in prima persona, quello che ha impedito la costruzione dell’inceneritore e che ha spinto tutte le amministrazioni ad adottare una raccolta differenziata che, bene o male, ha dimostrato come per trattare i rifiuti si può fare a meno di discariche, TMB e mostri industriali vari.

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano

http://noinceneritorealbano.noblogs.org

Venerdì 28 febbraio, presidio alla Regione Lazio per la chiusura della discarica di Roncigliano

https://noinceneritorealbano.noblogs.org/post/2020/02/24/venerdi-28-febbraio-presidio-alla-presidenza-dellaregione-lazio-via-rosa-raimondi-garibaldi-7-garbatella-h-10-30/

Venerdì 28 febbraio, Presidio alla presidenza della Regione Lazio, via Rosa Raimondi Garibaldi 7, Garbatella, h 10.30

PARTENZA PULLMAN ore 9,30 DAL VILLAGGIO ARDEATINO

Andiamo a rivendicare la revoca/sospensione dell’ordinanza regionale del 31 ottobre scorso con la quale la ing.a Flaminia Tosini ha trasferito l’autorizzazione Integrata Ambientale dell’impianto meccanico biologico di Roncigliano dalla Pontina Ambiente di Cerroni alla Colle Verde srl di Cristiano Cesaro. Questo atto consentirebbe al signore ultimo arrivato di trattare rifiuti per i prossimi 20 anni e oltre, in un territorio che, a partire dall’incendio del TMB avvenuto il 30 giugno 2016, ha dimostrato di saper fare a meno di TMB, discarica e inceneritore.

Chiederemo come, vigente l’interdittiva prefettizia antimafia del 22 marzo 2014, la Regione Lazio abbia potuto pensare di prorogare l’AIA del 2009 per il solo fatto che la Pontina in quella data aveva aggiornato la fidejussione per l’impianto.

Chiederemo come, in presenza di un atto che impedisce ogni rapporto con la P.A., la Pontina dopo il marzo 2014 abbia potuto continuare a svolgere un servizio essenziale dei 10 comuni dei Castelli e riscuotere le relative spettanze, nonché partecipare alle varie conferenze dei servizi al Comune di Albano e alla Regione Lazio dopo gli sforamenti molteplici dei limiti per gli inquinanti nelle falde nell’area Cancelliera – Villaggi Ardeatini.

Nella giostra delle leggi che regolano la validità dell’AIA è difficile raccapezzarsi ma una cosa è chiara: il 13 agosto 2019 sono trascorsi 10 anni dall’AIA del 13 agosto 2009 e la voltura alla Colle Verde dell’ottobre scorso è arrivata fuori tempo massimo.

All’atto dell’apertura della revisione dell’AIA per mano della stessa Tosini e nelle successive sedute fino al maggio del 2016 tutti convenivano sul fatto che il TMB della Pontina era una grossa fonte di guai da non riproporre. Il fatto che oggi si pretenda di ripristinarlo ante incendio è un abominio, ancora di più ora che le migliori tecnologie da adottare (BAT) sono cambiate proprio nel 2018 per Direttiva Europea recepita.

A distanza di 6 anni  dal rapporto ARPA DEL 2014, che elencava 19 violazioni delle prescrizioni AIA, il quadro gestionale del sito di Roncigliano non è cambiato se non per il fatto che il capannone del TMB è distrutto per metà.

LA REGIONE DEVE RITIRARE L’ORDINANZA DEL 31 OTTOBRE SCORSO, IL SITO DI RONCIGLIANO VA CHIUSO E BONIFICATO, VA IMPEDITO QUALUNQUE NUOVO IMPIANTO A CALDO CHE TRATTI RIFIUTI.

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano

Incontro pubblico su rifiuti e cemento alla Biblioteca Popolare di S.Maria delle Mole

Nel territorio in cui viviamo è da anni in corso una vasta cementificazione che mette insieme gli interessi imprenditoriali e quelli dei partiti politici. Il TAR del Lazio ha dato ragione ai costruttori che avevano presentato ricorso contro alcuni provvedimenti del consiglio comunale di Marino. Lo stesso tribunale che in 8 anni non ha voluto esprimersi sui ricorsi presentati dai comitati cittadini che lottano contro il progetto da un milione di metri cubi di cemento. A pochi passi da qui, lungo la via Ardeatina, l’impianto TMB della discarica di Roncigliano andato a fuoco nel 2016 rischia di essere riattivato grazie ad una nuova autorizzazione regionale mentre le buche della “Ecofer” alla Falcognana vengono indicate come possibili siti per i rifiuti della città di Roma, in eterna emergenza

Già nel 2013 una grande mobilitazione popolare, con 10.000 persone in corteo al centro di Roma, riuscì a fermare il primo tentativo di rendere la “Ecofer” la discarica che avrebbe sostituito la famigerata Malagrotta.

Nel frattempo, la lotta contro l’inceneritore, il TMB e la discarica di Roncigliano non si è mai fermata ed ha visto 500 persone manifestare ad Albano lo scorso 7 dicembre.

I partiti in continua campagna elettorale cercano invece visibilità proponendo gli inceneritori come soluzione e intervengono contro la “Ecofer” solamente perché nelle adiacenze ci sono i progetti di Parnasi e “DeA Capital” per quasi 25.000 nuovi abitanti: 12.500 al Gotto d’Oro e altrettanti a S.Palomba e Paglian Casale. Se a tutto ciò si aggiunge l’inquinamento dovuto agli aerei e il rumore causato dalle nuove rotte, il quadro sull’invivibilità del territorio si completa.

Che cosa sta accadendo ? Quali sono i soggetti che portano avanti progetti di devastazione dei territori ? Come organizzarsi per opporsi efficacemente e in tempo utile ?

Facciamo il punto della situazione parlandone insieme alla “Bibliopop”, venerdì 20 dicembre, dalle ore 18.00.

Assemblea contro la cementificazione e Biblioteca Popolare

http://stopcemento.noblogs.org — stopcemento@inventati.org

Manifesto 20 dic 2019 alla Bibliopop contro rifiuti e cemento in PDF

Dal corteo di Albano una risposta alle speculazioni che generano emergenze

RIFIUTI, AEREI E CEMENTO: LA POPOLAZIONE SI MOBILITA E NON SI PRESTA AGLI INTERESSI DEI PARTITI IN CAMPAGNA ELETTORALE

Sabato 7 dicembre circa 500 persone hanno partecipato al corteo organizzato dal Coordinamento contro l’inceneritore attraversando strade di Albano per protestare contro l’autorizzazione regionale che consentirà all’impianto di trattamento meccanico biologico di Roncigliano di tornare in funzione dopo l’incendio del giugno 2016. L’impianto TMB si trova all’interno della discarica lungo la via Ardeatina e quindi è presumibile che anch’essa torni a disposizione per continuare a essere riempita causando ulteriori danni in aggiunta ai suoi ormai 40 anni di attività.

L’Assemblea contro la Cementificazione di Marino ha partecipato al corteo, come in tutte le altre occasioni, insieme ad altre associazioni e movimenti di lotta del territorio per dare seguito all’idea di unire le forze contro ogni tipo di nocività come ben sintetizzato dallo striscione d’apertura: l’imprenditoria tricolore ed estera, in cerca di facili guadagni, vuole imporre i propri “progetti” nel quadrante di Agro Romano in cui viviamo e per farlo foraggia tutti i partiti dell’arco parlamentare, come già dimostrato da diverse inchieste tra le quali spicca la “nostra” Risorgimento con il costruttore Parnasi coinvolto insieme agli uomini di riferimento di Lega, PD, M5S e Forza Italia.

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Negli ultimi mesi i cambi delle traiettorie di decollo degli aerei e i ripetuti sforamenti negli orari notturni hanno provocato vive proteste da parte degli abitanti delle frazioni di Marino e di Ciampino, però il TAR, l’ENAC e AdR fanno fronte comune insieme alle compagnie aeree come la Ryanair e le soluzioni come i decreti ministeriali non vedono mai alcuna efficacia.

In queste ultime settimane si è riacceso il “gioco” del toto-discarica perché Roma è di nuovo in emergenza con la gestione dei suoi rifiuti. Non proprio una novità, si può dire. Per questo motivo la discarica di rifiuti pericolosi della società “Ecofer Ambiente” situata in via Ardeatina, nel comune di Roma in zona Falcognana ma confinante con il comune di Marino, è diventata una delle maggiori candidate ad ospitare centinaia di tonnellate quotidiane di rifiuti della capitale. Già nell’estate del 2013 ci fu questo rischio e solo la mobilitazione popolare , conclusasi con un corteo di 10.000 persone a Roma, riuscì a bloccare la creazione di una nuova Malagrotta. Però nel frattempo la “Ecofer” si è dotata di un terzo invaso, per una volumetria autorizzata insieme ai primi due di circa 2,2 milioni di metri cubi di rifiuti smaltibili ed ora questa nuova buca fa “gola” per i profitti che potrebbe generare ma anche perché potrebbe, temporaneamente, salvare i partiti politici al governo della Regione Lazio (cioè il PD) e garantire ad AMA un sito di smaltimento in vista della prossima chiusura della discarica di Colleferro. Così da evitare di peggiorare l’attuale consueto disastro che si vede ogni giorno all’interno della città di Roma. In questo caso però i 5 Stelle al Campidoglio e anche al governo nazionale andrebbero in difficoltà rispetto al loro elettorato dato che, da sempre, sono dichiaratamente contro discariche e inceneritori ma, da quando governano, continuano comunque ad utilizzarli per gestire i rifiuti capitolini magari fuori dalla vista dei cittadini romani, qualche km più in là come in Abruzzo.

In questo contesto, si inseriscono poi i movimenti dei partiti politici di opposizione: da Fratelli d’Italia alla Lega (sempre più “selfisti” con tutti i nomi ben elencati per ricordarseli al momento del voto), passando per Forza Italia, i quali provano a farsi campagna elettorale strizzando l’occhio ai comitati cittadini che si battono a difesa dei territori e della salute. Memorabile la scena del senatore Brunetta che si è incatenato per la durata record di ben 30 secondi al cancello della “Ecofer” per far convergere su di sé i riflettori di tutti i mezzi di informazione e che durante il presidio dei cittadini è intervenuto affermando senza vergogna che al “Nord Italia tutto funziona bene, i problemi sono solo qui da noi al Sud, c’è la terra dei fuochi in Campania e il termovalorizzatore di Brescia funziona benissimo”. Qualcuno di noi, presente a quel presidio, è intervenuto contestando le affermazioni del deputato e ha precisato che nel fantastico Nord Italia Brescia è in cima alla classifica delle città più inquinate d’Italia, grazie anche al contributo delle sue industrie e dell’inceneritore tanto caro a Brunetta ma contestato da oltre 40 comitati locali. Inoltre, sempre al Nord non si contano gli incendi negli impianti di stoccaggio dei rifiuti, anche pericolosi, e in ultimo tutti abbiamo visto le immagini di Venezia sommersa per oltre una settimana dal mare mentre il MOSE, costato oltre 5 miliardi di fondi pubblici, è solo la storia di una inutile grande opera che però almeno è stata utile ai colleghi della coalizione di centro-destra, come Galan, che si sono intascati oltre un miliardo di tangenti.

Bisogna quindi evitare di affidarsi a questi soggetti che solo perché residenti occasionalmente proprio nei pressi della “Ecofer” sostengono la vertenza ma in realtà fanno molti danni e, in passato, hanno spesso accusato comitati di altri territori di essere “egoisti” (o “nimby”, in inglese) usando la più violenta repressione e persecuzione, come nel caso dei No-Tav in Val di Susa. Anche qui da noi a Marino diversi politici locali che fanno comunella coi palazzinari, come già successo nel 2013, si stanno muovendo dicendo che “siamo tutti sulla stessa barca”, solo perché in realtà temono che i loro profitti basati sul mercato immobiliare e sugli 1,3 milioni di metri cubi di cemento contro i quali lottiamo da anni possano venir danneggiati dalla presenza dei rifiuti della “Ecofer”. A queste meschine manovre vanno sommate purtroppo altre due lottizzazioni per un totale di 11.000 possibili nuovi residenti e denominate “S.Palomba” e “Paglian Casale” che sono state approvate in questi ultimi anni dalle giunte romane e che ricadono lungo via Ardeatina proprio nella zona tra la “Ecofer” e la discarica di Roncigliano. In particolare, a S.Palomba, vicino Pavona-Cancelliera ci sono già diversi sbancamenti per i lavori di costruzione delle opere propedeutiche ai palazzi per 4.000 nuovi abitanti previsti per l’housing sociale approvato dalla giunta Raggi lo scorso anno. La Cassa Depositi e Prestiti garantirà 150 milioni di euro alla società “DeA Capital” per tale iniziativa: di “housing” ci sarà altro cemento, di “sociale” ci sarà la garanzia dei fondi pubblici, come al solito. Ricordiamo che la “DeA Capital” è la stessa società che, in accordo con Parnasi, prevede di costruire al Gotto d’Oro altri palazzoni per 4.000 nuovi residenti, per il progetto approvato dalla giunta Palozzi a Marino e da quella Polverini nel 2013 in Regione Lazio.

Infine, è notizia recente che il TAR ha di nuovo “colpito”: stavolta ha dato ragione ai palazzinari di Mugilla, la zona a ridosso delle scuole di via Maroncelli a S.Maria delle Mole, annullando le delibere comunali della giunta 5 Stelle di Marino che lo scorso anno affermavano la “sospensione dell’efficacia” sia del “Protocollo di intesa del 2011” che dei “PRINT” riguardanti il Masterplan da 1,3 milioni di metri cubi. A breve comunicheremo un’analisi più approfondita però si può già sostenere che il Tribunale Amministrativo Regionale ha fatto carta straccia dei provvedimenti comunali sostenendo le “ragioni” dei palazzinari senza aver neanche preso in considerazione i ricorsi dei comitati cittadini depositati ormai da 8 anni negli stessi uffici. Dovremo quindi presto dare una risposta concreta a questa presa di posizione che tutela gli interessi degli speculatori a danno della popolazione che vive nei territori delle frazioni di Marino.

Tutte queste continue emergenze sono causate e gestite sempre dagli stessi attori. Cerchiamo di non stare al loro gioco ma di organizzarsi davvero tra di noi per non farsi travolgere dai forti interessi economici che hanno individuato nel nostro quadrante di Agro Romano una zona per loro molto appetibile. E non abbocchiamo agli allisciamenti che i vari partiti in perenne campagna elettorale fanno durante le loro pubblicitarie apparizioni nelle occasioni dove la gente si raduna preoccupata da quanto sta accadendo.

Continuiamo ad invitare tutti/e ad ampliare la partecipazione alla lotta.

Assemblea contro la Cementificazione – riunione ogni lunedì alle 21.30 presso il CdQ di S.Maria delle Mole in via N.Tommaseo (adiacente alla scuola “Elsa Morante”)

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano – riunione ogni martedì alle 21.30 presso la sede della circoscrizione a Cecchina, in via Rocca di Papa.

ps: un sentito ringraziamento a quanti da Magliano Sabino, Guidonia, Roma e dal resto della provincia hanno partecipato al corteo del 7 dicembre per cercare di unire le lotte. Per chi invece si è fatto l’ennesimo selfie elettorale con il proprio partituncolo fascistoide mezz’ora dopo la partenza del corteo nella stessa piazza da dove ci eravamo radunati non ci sono parole che descrivano bene la tristezza infinita nascosta dietro la solitudine dei sorrisi sfoggiati solo per fotografarsi. Da una parte le lotte, con centinaia di persone, dall’altra uno smartphone e qualche politico di professione o in cerca di uno strapuntino al prossimo giro di voti…

Discamping a Villaggio Ardeatino – sabato 31 agosto e domenica 1 settembre

PARTECIPIAMO E DIFFONDIAMO L’APPUNTAMENTO AL DECIMO “DISCAMPING” ORGANIZZATO DAL COORDINAMENTO CONTRO L’INCENERITORE DI ALBANO

SABATO 31 AGOSTO E DOMENICA 1 SETTEMBRE:

assemblee, cene sociali e due grandi film….due giorni di discussione su rifiuti, energia e cementificazione ma anche di socialità e intrattenimento

DISCAMPING 2019

 

 

Contro la Cementificazione ma anche contro la Monnezza (intesa in senso lato…)

4 TONNELLATE SU 5 DI RIFIUTI PRODOTTI DA RESIDENTI E ATTIVITA’ PRESENTI NEL COMUNE DI MARINO FINISCONO IN DISCARICA A RONCIGLIANO, TALI E QUALI COME SONO, SENZA RACCOLTA DIFFERENZIATA….E CON ALTRI 12.000 NUOVI RESIDENTI LA SITUAZIONE NON PUO’ CHE PERGGIORARE!

LA LOTTA NO-INC E’ ANCHE LA NOSTRA LOTTA, PARTECIPIAMO AL DISCAMPING, PARTECIPIAMO ATTIVAMENTE PER IMPEDIRE LA DEVASTAZIONE DEL NOSTRO TERRITORIO E DELLE NOSTRE VITE.

Sabato 12 luglio, in particolare, ci sarAi?? un’asemblea sulle vertenze e le situazioni che riguardano cementificazione e speculazione edilizia.

5Ai?? DISCAMPING: 11- 12- 13 luglio
via Ardeatina km 25,600


18 luglio ore 9,00 Roma p.le Clodio TRIBUNALE:
3Ai?? UDIENZA contro Cerroni & band.

Malgrado tutto continuano a riempire il VII invaso e la discarica di Roncigliano continua ad avvelenare popolazioni e territorio. Il comune di Albano, la regione Lazio, l’Arpa, la Provincia, la Pontina Ambiente, dopo sette sedute hanno abbandonato la conferenza dei servizi che A? rimasta sospesa e nel frattempo le falde hanno subito ben 164 sforamenti di inquinanti. I verbali del dipartimento prevenzione della ASL, i verbali dei vigili urbani di Albano e la delibera di giunta, che ufficializzano odori acri e insopportabili e richiedono controlli del tmb e della stabilizzazione dell’umido, sono rimasti lettera morta. Addirittura la banale misurazione delle volumetrie residue rimane incognita anche dopo la diffusione al mondo delle immagini dell’invaso messe a disposizione dal coordinamento contro l’inceneritore.

LA LEGGE AMBIENTALE, la famosa 152/06, rimane allegramente inapplicata, confermando l’opinione popolare per cui le leggi sono un po’ come la pelle dei santissimi, elastiche ed adattabili a tutte le stagioni e le congregazioni.
DOBBIAMO QUINDI ANCORA CHIUDERE LA DISCARICA E MAGARI EVITARE CHE A QUALCHE BUONTEMPONE VENGA L’IDEA DI SCAVARE ANCHE L’OTTAVA BUCA. In fondo gli 8 ettari liberati dall’inceneritore rimangono da “valorizzare”…
Tanto piA? che Cerroni non demorde e presenta ricorsi a raffica al TAR: ora contro l’interdittiva antimafia del Prefetto, ora contro il Ministero dello Sviluppo Economico che ha finalmente respinto la ulteriore richiesta di incentivi per il fu inceneritore.
CosAi?? il 18 luglio bisognerAi?? seguire sia la terza udienza del processo, dove siamo parte civile, sia l’udienza TAR a via Flaminia dove siamo costituiti ad adiuvandum con il ministero contro Cerroni.

Siccome A? doveroso arrivare alla CHIUSURA DEL SITO PRIMA DELLA FINE DEI PROCESSI, dobbiamo DARE CONTINUITA’ ALLA NOSTRA VERTENZA per la sanitAi?? delle popolazioni contro le nocivitAi?? dei padroni e per far crescere l’autogoverno dei cittadini.

IL DISCAMPING AL VILLAGGIO ARDEATINO DALL’11 AL 13 LUGLIO SERVIRA’ A FARE IL PUNTO SULLE NOSTRE LOTTE A RAFFORZARE LA NOSTRA SOCIALITA’ E SE SARA’ POSSIBILE A METTERE INSIEME QUALCHE EURO PER LE SPESE LEGALI E LA PROPAGANDA FUTURA.
CHIUDERE IL SITO DI RONCIGLIANO FAR CRESCERE L’AUTORGANIZZAZIONE POPOLARE.discamping-20141

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